Milano – I residenti sfollati dalla ex Torre dei Moro: 80 famiglie in attesa di rientrare nei loro appartamenti andati a fuoco il 29 agosto 2021. Le istituzioni: il sindaco Giuseppe Sala, il governatore lombardo Attilio Fontana, il prefetto Claudio Sgaraglia, l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi. Il progettista della nuova Torre Seta che prenderà il posto del grattacielo bruciato: l’architetto Marco Piva. C’erano tutti loro, insieme, al pian terreno del palazzo di via Antonini, per la cerimonia di avvio dei lavori del nuovo edificio che sarà pronto tra 600 giorni. Sui cartelli del cantiere la data di fine lavori: 19 giugno 2026.
L’investimento? Venti milioni di euro. Qualche residenti osserva la data e fa gli scongiuri: l’augurio è che la scadenza sia rispettata, che non ci siano ritardi. Gli sfortunati residenti costretti a fuggire o mai riusciti a rientrare nelle loro case perché il grattacielo nella periferia sud della città era bruciato in poche ore come un fiammifero acceso per sbaglio, ascoltano i relatori sopracitati con una certa speranza. I rendering della nuova Torre Seta mostrano un grattacielo chiaro e modernissimo.
Il nome nasce dal concept di progetto di SMP che è partito dall’evocativa immagine di un nastro di seta, che da tessuto diventa architettonico, avvolgendo il corpo centrale dell’edificio salvatosi dall’incendio. Il progetto, oltre al rifacimento della facciata e delle balaustre del corpo torre e delle villette adiacenti, interviene per ripristinare, e migliorare, le aree verdi della corte interna, il fit-out degli appartamenti e l’atrio del palazzo gravemente danneggiati.
I punti deboli del precedente progetto sono stati eliminati, non solo attraverso soluzioni architettoniche alternative, ma anche attraverso la conferma di materiali in classe di reazione al fuoco, come il sistema di isolamento termico in lana di vetro Saint-Gobain a marchio Isover che aveva già limitato la propagazione dell’incendio.
Le vele che caratterizzavano la Torre dei Moro non ci sono più, ma Piva assicura che i balconi saranno conservati e ampliati. Sala, intanto, ricorda che quel 29 agosto stava tornando dal mare della Liguria e si precipitò subito in via Antonini: "La cicatrice resta ma la Torre rinasce". Fontana parla di "simbolo di resilienza e di speranza" e invita a "guardare al futuro con speranza".
Tancredi, intanto, mostra una mappa del reticolato di strade che comprende via Antonini, viale Ortles, via Quaranta, via Marco d’Agrate e sottolinea che "si tratta di un’area a sud della città che sarà riqualificata". Intorno alla nuova Torre Seta la situazione dovrebbe migliorare. I residenti osservano la mappa e sperano che i progetti si trasformino in realtà.