SIMONA BALLATORE
Cronaca

Il lavoro della filosofia e del cinema per non dimenticare

Le forme del “Lavoro della Memoria“: saperi e testimonianze come strumenti di civic engagement. L’università di Milano-Bicocca organizza una giornata...

Tra i relatori, Gianni Canova

Tra i relatori, Gianni Canova

Le forme del “Lavoro della Memoria“: saperi e testimonianze come strumenti di civic engagement. L’università di Milano-Bicocca organizza una giornata di studio aperta alla cittadinanza e alle scuole superiori domani alle 9.30, nell’aula magna dell’ateneo. Dopo i saluti della rettrice Giovanna Iannantuoni, esperti e accademici di diverse discipline (storia, filosofia, psicoanalisi, cinema, letteratura, pedagogia ed educazione) affronteranno il tema della memoria come fondamento della comprensione collettiva e individuale. Guideranno il dibattito i professori Luca Mocarelli e Maria Grazia Riva; Barbara Bracco parlerà del lavoro della storia e del suo bisogno, ma anche delle memorie tra uso e abuso; del lavoro della filosofia e della memoria come simbolo parlerà il professore Elio Franzini, già rettore della Statale. Si affronterà il lavoro del cinema con “Oppenheimer“, tra etica, scienza e tecnica, con il professore Gianni Canova, già rettore della Iulm. E, ancora, si parlerà del lavoro della psicoanalisi come testimonianza con Clara Mucci dell’Università di Bergamo, del lavoro della letteratura con Mario Barenghi della Bicocca e del lavoro della pedagogia e dell’educazione con Matteo Schianchi. Le conclusioni saranno affidate alla professoressa Patrizia Steca.

Sempre per la Giornata della memoria, ai licei Faes di via Fossati, è stata allestita una mostra sul campo di concentramento Ferramonti. Le visite saranno guidate da 22 studenti del triennio, che spiegheranno le fotografie e i documenti che si potranno vedere dalle 17.30 alle 19.30 dei giorni feriali e dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 del sabato. Gli studenti hanno seguito una specifica formazione con la curatrice, Laura Vergallo Levi. “Storie di bene in mezzo al male” è il sottotitolo della mostra. Nei cinque giorni di apertura dell’esposizione si alterneranno per spiegare ai visitatori la storia e il significato di Ferramonti.