Artisti della truffa in abito talare, rapinatori audaci e contrabbandieri, improbabili storie di spionaggio. Un viaggio nei "vicoli labirintici" dei Palazzi di giustizia, in un mondo di storie e di casi umani, attraverso la penna dell’avvocato Manuel Sarno, penalista di lungo corso, che in un libro rievoca aneddoti di una carriera che ha attraversato decenni della storia giudiziaria del nostro Paese. “Il marchese di Popogna a altre storie-Facce da tribunale fra pistoleri autentici e monsignori falsi“ (Edizioni Le Lucerne) verrà presentato martedì, alle 18.30, nella sede della Avvocatura Comunale di Milano in via della Guastalla 6. Un incontro nell’ambito degli appuntamenti di Bookcity Milano. Chi sono le "facce da tribunale"? Imputati, magistrati, cancellieri, avvocati veri e improvvisati. Artisti della truffa, eleganti falsari specializzati in cartamoneta coloniale e impeccabili baciamani e colleghe trascinate in improbabili storie di spionaggio sullo sfondo degli Champs-Élysées.
Storie che affondano le radici nei tempi perduti della mala milanese, fatta di rapinatori audaci alla guida di auto truccate e contrabbandieri "ammantati di romantica ribalderia", arrivando fino all’era delle Pec e delle udienze celebrate online, in cui "pretori e cancellieri si sono dileguati insieme alla ligéra e alla scighéra". Con fine ironia, l’autore intesse una narrazione fatta di episodi leggeri, talvolta paradossali, così come di vicende umane intense, fino ad aprire una finestra sulla speranza che deve assistere l’uomo anche quando si è macchiato di un crimine. Tra tanti racconti sorprendenti, ricordi toccanti e qualche burla, Il Marchese di Popogna e altre storie (la prefazione è di un altro noto penalista milanese, l’avvocato Jacopo Pensa) è una incursione in un mondo affascinante, popolato da veri e propri caratteristi che rivelano il lato umano e non da tutti conosciuto della giustizia.
A.G.