REDAZIONE MILANO

Il maxi bottino da un milione dei ricettatori

Un cinquantottenne peruviano gestiva un tesoro rubato in una cassetta di sicurezza di una banca a Milano. La polizia ha scoperto l'attività illegale e sta cercando di restituire gli oggetti rubati ai legittimi proprietari.

Un cinquantottenne peruviano gestiva un tesoro rubato in una cassetta di sicurezza di una banca a Milano. La polizia ha scoperto l'attività illegale e sta cercando di restituire gli oggetti rubati ai legittimi proprietari.

Un cinquantottenne peruviano gestiva un tesoro rubato in una cassetta di sicurezza di una banca a Milano. La polizia ha scoperto l'attività illegale e sta cercando di restituire gli oggetti rubati ai legittimi proprietari.

Un tesoro nascosto nella cassetta di sicurezza di una banca. Decine di sacchettini con la refurtiva di chissà quanti colpi in abitazione: orologi Rolex e Omega, pietre preziose, collane, fedi nuziali e lingotti del peso di 100 grammi l’uno. Una montagna d’oro da un milione di euro. A gestire il forziere era un cinquantottenne peruviano, che, secondo i primi accertamenti della polizia, era il collettore dei bottini di alcune batterie di ladri d’appartamento; toccava poi a lui piazzare sul mercato nero la merce di pregio. Ed è proprio da uno scambio con un altro presunto ricettatore, un egiziano di 61 anni, che gli investigatori della Squadra mobile sono partiti per ricostruire il giro illegale e recuperare i beni rubati: dal 21 ottobre, le foto potranno essere visionate nella sezione "Bacheca oggetti rinvenuti" del sito della Questura di Milano dal 21 ottobre, così da consentire ai legittimi proprietari di tornarne in possesso.

L’indagine-lampo degli agenti, coordinati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Giovanni Calagna, scatta il 5 ottobre, quando assistono in via Litta Modignani a un incontro tra il sudamericano e il nordafricano. Seguendo il primo, i poliziotti arrivano in un bar di via dei Transiti: due giorni dopo, il cinquantottenne replica lo stesso schema con un altro egiziano, di 56 anni, che gli consegna 5mila euro in cambio di 200 grammi di oro. Nell’auto del peruviano, gli investigatori trovano altri 10mila euro e alcuni attrezzi per la valutazione e la lavorazione dei preziosi. A casa, invece, spunta la chiave di una cassetta di sicurezza. La mattina dopo, i poliziotti si recano in banca e la aprono, scoprendo il maxi bottino. Uno dei cronografi è stato già restituito, partendo dal numero di serie e risalendo a chi lo aveva acquistato.

N.P.