GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il messaggio di don Mazzi: “Serve un matrimonio tra politica e sociale. Bene le parole di Ruffini”

Lo storico fondatore del centro ieri era all’incontro di Comunità Democratica: "L’ho fatto per curiosità, ma bisogna capire quali cattolici abbiamo in mente". Poi il problema con le istituzioni per il fiume: "Per ora ci hanno lasciati soli".

Don Mazzi, fondatore di Exodus MILANO, 4 GIUGNO 2024, ANSA/DAVIDE CANELLA

Don Mazzi, fondatore di Exodus MILANO, 4 GIUGNO 2024, ANSA/DAVIDE CANELLA

Anche lui ieri mattina era a Palazzo Lombardia per l’incontro organizzato da Comunità Democratica, l’area cattolica del Pd, e intitolato: "Creare legami, salvare la democrazia". "Sono qui per curiosità", dirà, allora. Una curiosità non banale, la sua: "C’è spazio per un matrimonio tra la politica e il sociale?". Una domanda che, a pensarci, pare una biografia breve, anzi brevissima, di don Antonio Mazzi: prete, educatore ma anche attivista. Nel 1980 ha fondato la Comunità Exodus per recuperare giovani tossicodipendenti. Nel mentre ha recuperato anche un pezzo di città, un pezzo di periferia, ha recuperato un pezzo di quel parco Lambro dove risiedono lui e gli ospiti di Exodus. Quanto alla curiosità che lo ha portato a Palazzo Lombardia, invece, qualche accenno di risposta lo ha colto, e in positivo, nelle parole di Ernesto Maria Ruffini, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, l’ipotetico federatore dall’albero genealogico che affonda le radici nella Democrazia Cristiana. Sorride don Mazzi, appena lo si avvicina. E subito porge la mano.

Approfondisci:

Exodus rischia lo sfratto: “Comune e Regione ci aiutino a sostenere i lavori richiesti”

Exodus rischia lo sfratto: “Comune e Regione ci aiutino a sostenere i lavori richiesti”

Don Mazzi, perché ha voluto essere all’incontro di Comunità Democratica?

"La mia è curiosità. Vorrei capire se ci sia finalmente la possibilità di un binomio tra politica e sociale, se possano finalmente andare d’accordo. Sono venuto qui a curiosare per capire se questo matrimonio tra politica e sociale, tra politica ed Educazione, si possa fare. In questo momento nel politico non esiste il sociale. Pensi che noi rischiamo di essere sbattuti fuori dalla cascina del Parco Lambro. Abbiamo chiesto aiuto alle istituzioni, a tutte le istituzioni coinvolte. Ci hanno lasciato soli. Eppure tutti sanno quale storia abbiamo avuto al parco Lambro. Non è possibile per noi lasciare il parco: la nostra storia è nata lì, basti pensare a quello che era quell’area 40 anni fa. Allora mi domando: dove è andata a finire la politica di ieri che secondo me, a Milano, era più politica di oggi?".

A quale politica fa riferimento, esattamente? Quanto è lontano questo ieri?

"Mi riferisco a quarant’anni fa, quando abbiamo cominciato a fare opera sociale al parco Lambro".

A mettere a rischio la vostra permanenza al parco Lambro è la necessità di adottare misure contro le esondazioni.

"Esatto, ma al momento siamo stati lasciati soli. Dovremo andare al confronto col Comune e con le istituzioni".

Intanto, quanto al matrimonio tra politica e sociale, ha trovato qualche risposta alla sua domanda negli interventi ascoltati in mattinata?

"Ho trovato qualche buon accenno soprattutto nel discorso di Ernesto Maria Ruffini, mi pare che nelle sue parole ci siano segnali di novità".

Lei trova auspicabile la creazione di un unico perimetro entro il quale il mondo cattolico possa esprimersi, essere rappresentato e rappresentarsi?

"Io prima di tutto mi domando quali cattolici si hanno in mente. Il mio problema da prete, la mia domanda da prete, è: quale cattolicesimo è il cattolicesimo di oggi? È un cattolicesimo fatto di alcuni principi e di alcune abitudini oppure è il cattolicesimo del Cristo vero, quello della strada, quello del povero, quello del samaritano? Io il cattolicesimo del Cristo vero, quello della strada e del povero, purtroppo, non lo vedo, nonostante ci sia questo Papa".

Come giudica l’intervento del sindaco Giuseppe Sala?

"Mi stupisce che in questi ultimi giorni sembri aver cambiato idea. Fino a qualche tempo fa pensavamo che non volesse più continuare con la politica, qui in città, ora invece da l’impressione che ci stia riflettendo. Quanto al suo discorso, ha detto che bisogna vincere e va bene, ma voglio capire a quale tipo di cambiamento faccia riferimento, cosa intenda".