Il meglio della musica: in passato ospitò Antonio Vivaldi e Arturo Toscanini e oggi il Festival di Villa Arconati. Il meglio della cultura, anche il Codice atlantico di Leonardo Da Vinci trovò sede stabile nella biblioteca del Conte Galeazzo Arconati, che lo comprò, per poi venderlo nel 1635-36 alla Biblioteca ambrosiana. Il meglio dell’arte, tra affreschi e trompe-l’oeil, soffitti settecenteschi e stucchi, la decorazione che raffigura il mito di Fetonte e del carro del sole, in un gioco architettonico che trasforma lo spazio in un fantasmagorico palcoscenico. E il meglio della scultura, il Camerino funebre di Gaston de Foix, ricostruito nel 2023 grazie alle copie ottocentesche dei frammenti del monumento, è un’opera di cui persino Canova, in visita alla collezione di Castellazzo nel primo ’800, disse "opere di tal natura sono pressoché impossibili ai nostri giorni". Una villa di diecimila metri quadrati su due piani, con 70 sale solo nella parte ‘nobile’, che può definirsi una vera e propria ‘reggia’. Tra i suoi tesori al piano nobile la Sala di Fetonte, tutta affrescata, vanta una delle pochissime opere conservate dei fratelli Galliari, gli scenografi che inaugurarono il Teatro alla Scala di Milano.
CronacaIl mito di Fetonte e la gipsoteca che stupì Canova