
di Stefano Dati
Complice l’eccezionale secca, le acque del canale Muzza restituiscono un vecchio manufatto ancora intatto composto da un massiccio muraglione che si estende per circa 50 metri dalle sponde del corso fluviale verso il centro del canale. Ad accorgersi dell’eccezionale ritrovamento sono stati i volontari del Gruppo Guida Cassano: il presidente Angelo Cernuschi, Claudio Fumagalli, Piera De Maestri e Renato Siesa. Una loro prima ricostruzione storica lega quel manufatto al 1863, periodo in cui era in atto la costruzione del ponte sulla Muzza. "Sicuramente in quell’occasione - spiegano i volontari - il livello del canale venne abbassato e l’alveo ristretto per permettere l’accesso di uomini e materiali alla costruzione delle possenti pile del ponte. Questo sembra confermato dal fatto che l’arcata del ponte sulla destra idrografica presenta un fondo molto uniforme e decisamente più alto rispetto all’altro".
Una scoperta che entusiasma il Gruppo Guide Cassanese. "Il manufatto è bellissimo, é composto da una massiccio muraglione. La parte interna dell’angolo, formato dalla muraglia e dalla sponda, è ugualmente lastricato con grossi ciottoli cementati tra di loro e scende verso la scalinata-lavatoio". Un pezzo di storia cittadina tutta da ricostruire attraverso ricerche e documentazione che racconti la presenza nel passato di quel manufatto a ridosso del Muzza: "Abbiamo interessato il Consorzio di Bonifica del Basso Lodigiano, gestore del canale Muzza. Proseguiremo poi con la ricerca di documenti che confermino la nostra ipotesi". Passato e presente legati da piccoli gesti in segno di apprezzamento per il ritrovamento di quel pezzo di storia della propria città. "La cosa più bella ma nello stesso tempo difficile da spiegare - racconta Maurizio Mandelli componente storico del Gruppo Guide Cassano - è la magia di camminare in mezzo al Muzza sul muraglione con l’acqua alle caviglie".
Non solo piccoli musei naturali, purtroppo, custoditi dalle acque sui fondali di canali e fiumi. Quegli stessi fondali sono utilizzate sempre di più come discariche abusive a cielo aperto. Con l’abbassamento del livello dell’acqua a causa della eccezionale secca, sui fondali dei corsi fluviali cassanesi sono stati rinvenuti, infatti, rifiuti di ogni genere: motorini, biciclette, numerosi copertoni d’auto e mezzi pesanti. È stata, inoltre, riportata alla luce persino una cassaforte trafugata in zona Varese ed abbandonata a Cassano nelle acque della Muzza dopo essere stata svuotata dai ladri che hanno però lasciato all’interno una statuetta considerata di poco valore. Una volta riportata alla luce si è poi scoperta che il suo valore era di 30mila euro.