GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il nodo piscine e sport: "Oltre 60 milioni di costi. Servono partner privati. Tariffe sotto controllo"

Relazione dell’assessora Riva sulla gestione dei 118 impianti cittadini. In estate 130mila ingressi nelle vasche e nei campus di Milanosport.

Sono 118 gli impianti in concessione e 24 quelli invece gestiti da Milanosport

Sono 118 gli impianti in concessione e 24 quelli invece gestiti da Milanosport

"Il progetto di ristrutturazione, anzi di ripensamento, del Lido richiede 25 milioni di euro, quello della Scarioni altri 18 milioni e per l’Argelati la cifra si avvicinerà, presumibilmente, a quella della Scarioni". In tutto fanno oltre 60 milioni di euro. "E questi sono solo i costi della riqualificazione, ai quali si aggiungono quelli di gestione". Parte da qui Martina Riva per spiegare la scelta della Giunta comunale di ricorrere al partenariato pubblico-privato per rilanciare le piscine e gli impianti sportivi non gestiti da Milanosport: 118 per l’esattezza, mentre la controllata da Palazzo Marino ne gestisce 24. Numeri sui quali si è soffermata ieri nel corso della commissione comunale convocata proprio per discutere dello strumento del partenariato. "Scegliamo questa procedura – spiega l’assessora comunale allo Sport – per gli impianti che ci sono stati consegnati in condizioni critiche, dove occorrono investimenti di diversi milioni e dove anche la progettazione costa decine, se non centinaia, di migliaia di euro. Non si tratta di una privatizzazione: come in tutte le concessioni, la proprietà dell’impianto resta pubblica, mentre i costi sono totalmente a carico dei privati, sia quelli di manutenzione ordinaria sia quelli di manutenzione straordinaria. Quale sarebbe l’alternativa? Che il Comune gestisca direttamente, con fondi pubblici, anche i 118 impianti oggi dati in concessione? In questo caso dovremmo sottrarre milioni di euro all’istruzione, al welfare, alla casa o alla mobilità, sebbene ci siano privati pronti ad investire al posto del Comune nel settore dello sport. Ovviamente con un diritto di prelazione, altrimenti nessuno si cimenterebbe in questo percorso. Non esiste alcun Comune che gestisca direttamente 142 impianti sportivi". Quanto alle tariffe, Riva sottolinea quanto segue: "Andiamo a vedere che cosa significa la gestione del privato, ad esempio nel caso del Lido. Le tariffe concordate con GoFit prevedono 60 euro al mese di abbonamento individuale. Se invece si opta per un abbonamento familiare, si sale a 89 euro al mese. E questo a prescindere dal numero di componenti del nucleo familiare. Si tratta di tariffe in linea con quelle di Milanosport".

Nel frattempo nelle piscine di Milanosport, da giugno ad agosto, sono state registrate oltre 130mila presenze. Lo fa sapere in una nota la stessa società sottolineando il "successo della stagione sportiva confermato dai numeri". Le vasche scoperte Cardellino e Sant’Abbondio, insieme, hanno registrato quasi 50.000 ingressi. Le piscine indoor, che hanno messo a disposizione le aree verdi esterne, hanno fatto registrare 80.000 biglietti venduti. Il Centro Balneare Romano ha raggiunto quasi 90.000 presenze, anche grazie al Sunset Pool, che ha permesso la permanenza in piscina sino al tramonto. Infine, ai corsi estivi proposti da Milanosport hanno partecipato oltre 6.000 persone a cui si aggiungono più di 5.000 match disputati sui campi da tennis e da padel del centro sportivo Cambini e del centro Washington. Nonostante l’uscita del Centro sportivo Saini, i Campus per giovani sportivi– sottolinea Milanosport – hanno mantenuto numeri di rilievo: sono stati quasi 2.500 gli iscritti, attratti dal consueto Volley Camp dedicato alla pallavolo, guidato dai campioni italiani del volley Matteo Piano e Nicola Pesaresi nel centro sportivo Cambini-Fossati. Campus che hanno accolto una new entry: lo Swim Camp in Arioli Venegoni.