Achille
Colombo Clerici*
Alla fine del 2020 erano 15 i Paesi europei dotati di reattori nucleari:Belgio, Bulgaria, Cekia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Svizzera. Come si vede, tra le potenze economiche europee l’Italia è l’unica a non avere alcuna centrale nucleare perché vi ha rinunciato a seguito del referendum del 1987, arrivando alla chiusura dei cinque reattori di Latina (al tempo la più potente d’Europa), Sessa Aurunca, Trino, Caorso, Montalto di Castro. E pensare che nel 1966 eravamo al terzo posto della classifica mondiale dei produttori di energia nucleare dopo Stati Uniti d’America e Inghilterra. Qual è la situazione e la prospettiva dell’elettronucleare oggi al mondo? Centocinquanta nuovi reattori nucleari in 15 anni (questo il piano messo in atto dalla Cina) si aggiungeranno ai 50 già attivi, facendo del Dragone il secondo maggiore produttore al mondo di energia elettrica da fonte nucleare. Ad oggi, però, sono ancora gli Stati Uniti la prima nazione per energia elettronucleare prodotta, con una quota del 30 per cento sul totale di quella generata a livello globale. Nel proprio mix energetico, gli Usa attingono ai loro 96 reattori per coprire poco meno del 20 per cento del totale dell’energia elettrica utilizzata. La Francia – dalla quale acquistiamo una parte consistente di energia elettrica di produzione nucleare - ne possiede 58 che le permettono di partecipare per il 13 per cento alla quota energetica nucleare generata nell’intero pianeta. Questo la rende la terza potenza energetica nucleare a livello globale e primo Paese al mondo a fare il più largo utilizzo di nucleare nel proprio mix energetico. La Germania ha interrotto il programma di chiusura delle sue sei centrali a seguito dei mutati rapporti con la Russia, sua tradizionale fornitrice di gas, puntando fortemente sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Dopo la Francia, sono Slovacchia, Ucraina e Ungheria a fare affidamento sul nucleare, utilizzandolo per una quota pari a circa la metà del totale dei consumi elettrici. Ma tra queste nazioni, quella dotata di maggior autonomia è l’Ucraina, settimo Paese al mondo per energia n ucleare prodotta grazie ai suoi 15 reattori.
*Presidente Assoedilizia