Bando del progetto per il nuovo Museo Diocesano ancora nel mirino. La Fondazione Inarcassa (Inarcassa è la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per ingegneri e architetti liberi professionisti) ha inviato una lettera al ministero della Cultura, al Comune e all’Opera Diocesana per la Preservazione e Diffusione della Fede in cui "si intimano e diffidano le amministrazioni in indirizzo, ciascuna per quanto di rispettiva competenza, ad intervenire ed a voler annullare in autotutela il bando di gara in oggetto o, comunque, a volerlo emendare dalle illegittimità rilevate, entro 10 giorni dal ricevimento della presente. Si avverte che, in caso di perdurante inerzia, si procederà senza ulteriore avviso alla notifica di un esposto all’Anac", cioè all’Autorità nazionale anticorruzione.
Il caso legato al futuro restyling del Museo Diocesano è stato sollevato lo scorso 23 ottobre da un gruppo di 100 architetti, che hanno espresso dubbi sul bando, che a loro modo di vedere avrebbe privilegiato lo studio Cino Zucchi Architetti (studio CZA), che aveva già partecipato al concorso internazionale di progettazione per il Museo Diocesano lanciato nel 2007, concorso vinto dal progetto presentato dal gruppo Josep Llinàs Carmona, Carlo e Giovanni Valagussa, Gilles Clément e Giulio Boati, la cui proposta, però, alla fine non ebbe un seguito concreto. Tra i finalisti c’era anche la proposta di Cino Zucchi.
Da qui la lettera aperta di istanza di autotutela firmata dai 100 architetti, in cui veniva contestato il bando lanciato pochi giorni prima dall’Opera Diocesana per la progettazione del Nuovo Museo Diocesano nei Chiostri di Sant’Eustorgio, nel cuore del quartiere Ticinese. Un bando per progettazione e direzione lavori del valore di 728.438 euro. La replica della Diocesi non si era fatta attendere troppo: "Noi trasparenti. Iter avviato con fondi propri, il finanziamento pubblico è arrivato successivamente". La controreplica dei 100 architetti? "La nota dell’Arcidiocesi non chiarisce tutte queste criticità e anzi avvalora i presupposti e i contenuti dell’istanza di autotutela presentata, in linea con i principi di concorrenza, imparzialità e non discriminazione previsti dal codice dei contratti".
Adesso in campo contro il bando per il progetto per il Museo Diocesano è scesa anche la Fondazione Inarcassa. E il portavoce dei 100 architetti che hanno sollevato il caso, Lorenzo Degli Esposti, commenta: "Le istanze per sospendere la nuova gara per il Museo Diocesano, presentate da oltre 100 cittadini da tutta Italia, danno i primi risultati, come dimostra la diffida inviata l’11 novembre da Fondazione Inarcassa agli organizzatori della gara contestata. Anche solo da una veloce lettura del bando 2024 per il Nuovo Museo Diocesano, subito apparivano stranezze mai viste in gare pubbliche, quali l’obbligo per il futuro vincitore di lavorare in stretta sinergia con lo studio estensore del progetto a base di gara (Cino Zucchi), cui sarebbe spettata perfino la funzione di approvazione dell’operato del vincitore".
Degli Esposti aggiunge che "queste anomalie spinsero me e alcuni amici, con altri 100 sottoscrittori (tra cui Giancarlo Consonni, Giorgio Goggi, Ugo La Pietra, Graziella Tonon, Grazia Varisco, Marco Vitale) a richiedere, lo scorso 23 ottobre, all’Opera Diocesana e al segretariato regionale del Ministero della Cultura (il cui logo appare su ogni pagina del bando 2024) di indire un nuovo concorso di progettazione, dopo quello organizzato nel 2007 dal Comune di Milano, vinto da Pep Llinás Carmona, che ha in seguito aderito alla nostra istanza di nuovo concorso".