
Gli universitari del corso di design di Naba hanno ridisegnato la città. Dopo un sopralluogo e le interviste ai residenti, la presentazione dei lavori. Focus sul quartiere Rondò-Torretta: abbiamo evidenziato i punti di forza.
Orti sospesi, tavoli a scacchiera, strisce colorate che delineano percorsi a terra, nuovi luoghi di aggregazione e socialità. Gli studenti del corso di design urbano di Naba, la Nuova Accademia delle Belle Arti, ha ridisegnato Sesto, dopo sopralluoghi e interviste ai residenti. In particolare, i gruppi si sono concentrati sul quartiere Rondò-Torretta. "Abbiamo cercato di sviluppare i punti di forza e dare soluzioni per quelli di debolezza, come il senso di insicurezza percepito, la disgregazione urbana, la disparità economica-sociale - hanno spiegato gli universitari del biennio specialistico in Social design -. Tanti esempi europei, ad esempio Liverpool, mostrano come il cambiamento urbano possa iniziare proprio dai residenti". I numerosi lavori sono stati presentati l’altra sera all’Isec, l’Istituto di storia dell’età contemporanea di largo Lamarmora. In particolare, i lavori hanno dato nuova vita al Parco Gramsci, a piazza Martiri di via Fani, all’ex cinema Elena, ma anche ad aree verdi. "Abbiamo creato un itinerario pedonale per connettere piazza Martiri come luogo vivo, il parco Don Sturzo per la vicinanza alle scuole e il parco archeologico ex Breda con il Carroponte. Il percorso è stato anche dipinto su strada: non c’è bisogno di cartelli ma solo di guardare la realtà". Sono stati inseriti giochi a libera interpretazione: corde legate sugli alberi e pezzi plastica bianchi e blu, reti per saltare, liane per appendersi e altalene a diverse altezze. Allo spazio Mil è stato anche immaginato uno skatepark. "In genere sono sempre all’aperto. Ce ne sono diversi anche nel Nord Milano, ma qui lo abbiamo progettato al chiuso, per regalare un ritrovo agli adolescenti".
Sopra al Rondò spunta anche un orto botanico sospeso nella piazza superiore. "Un microcosmo aperto a tutti, dove prendersi cura delle piante, organizzare eventi e performance per dare un senso di comunità". Se qui è stato scelto il blu come elemento di identità, altri studenti hanno individuato nella "red string" la chiave per connettere, a partire dalla metropolitana del Rondò, monumenti, zone di attività e interesse sociale, insieme a totem informativi dello stesso colore. "Celebriamo l’identità di Sesto e connettiamo passato e presente". Il quartiere rinasce con "San Sesto Stream". Piazza Martiri di via Fani diventa "piazza social" con un bar centrale rotondo, con attorno tavoli e sedute, piazza Trento e Trieste si trasforma in "piazza generations" "dove la gente si incontra e si rilassa".