GIULIA BONEZZI
Cronaca

Il parco cresce del 30%. Foliage rosso alla memoria e verde sempre fruibile

Gli alberi saranno scelti per richiamare la copertura iconica di Italia ’90. Il paesaggista: abbiamo immaginato un luogo percorribile nella quotidianità.

L’architetto Andreas Kipar curerà il verde nel nuovo quartiere di San Siro

L’architetto Andreas Kipar curerà il verde nel nuovo quartiere di San Siro

e Massimiliano Mingoia

Più verde – il 30% in più, rispetto all’ultimo progetto – e un tocco di rosso, affidato sempre alla vegetazione, per richiamare la copertura creata insieme al terzo anello per Italia ’90. Consegnando alle piante, oltre che a quel che resterà del vecchio stadio, il compito di conservare la memoria del fu Meazza. Ha un certo spazio fisico e simbolico il verde, nel progetto di Inter e Milan in veste d’aspiranti acquirenti dell’area di San Siro: nel Docfap (documento di fattibilità delle alternative progettuali) presentato dalle società l’11 marzo e pubblicato dal Comune si legge che "l’espansione degli spazi verdi, da circa 107 mila metri quadrati della proposta" del 2022, aumenterà "a circa 140 mila". E questo porterà "numerosi vantaggi, in particolare ambientali. Aumentando la permeabilità del sito, il progetto migliora il flusso naturale dell’acqua e aiuta a ridurre l’effetto isola di calore" il che è "cruciale per mitigare" gli effetti del cambiamento climatico. "Il nuovo stadio e le nuove funzioni dedicate al comparto polivalente, insieme all’area di pertinenza della metropolitana e del tram dialogheranno con un sistema di spazi verdi – si spiega nel documento –. La memoria dello stadio Meazza verrà preservata integrando parte della struttura storica in un parco".

Un parco progettato anche per "renterpretare la copertura" del vecchio Meazza, del quale solo "parte della struttura originaria" sarà preservata, "attraverso un sistema arboreo il cui foliage, assumendo tonalità rosse durante la stagione invernale, evoca un’impronta iconica dello stadio San Siro". Là dove c’erano travi d’acciaio le sfumature delle foglie, effimere ma eternamente rigenerate, renderanno "omaggio visivo alla memoria del luogo". Ma il parco, sottolinea in un altro punto il documento, sarà anche "caratterizzato da una continuità di percorsi che promuovono nuove connessioni pedonali, accessibili, dotate di illuminazione, che garantiranno sicurezza nel corso di tutta la settimana. La zona, attualmente frammentata e dominata da parcheggi asfaltati, diventerà un’area verde permeabile e accessibile, con percorsi, radure urbane e piazze alberate".

La permeabilità del suolo, "rompendo l’asfalto", ma anche dello spazio urbano intesa come "camminabilità", sono concetti centrali nella strategia dei raggi verdi di cui ha fatto una bandiera lo studio Land che ha collaborato a quest’ultimo progetto di Milan e Inter per San Siro, occupandosi non del nuovo stadio "ma di tutto il contesto in cui è inserito", ha chiarito l’architetto Andreas Kipar interpellato ieri durante un evento al Policlinico di Milano: "Noi ci occupiamo del paesaggio urbano, dello spazio pubblico e di tutte le possibilità affinché un intervento di queste dimensioni possa essere di rigenerazione urbana, perché dove si interviene bisogna farlo per migliorare una situazione ambientale, non per appesantirla", spiega il paesaggista.

L’idea è immergere l’area di San Siro non solo in un contesto verde ma "di permeabilità urbana, di luogo pubblico in cui il verde ha il suo posto ma soprattutto lo spazio pubblico venga riconsiderato come un luogo in cui le persone vengono non solo per le partite, ma nella quotidianità", in modo che in primis "il quartiere di San Siro ne possa approfittare".