di Christian Sormani
Resterà ancora in isolamento nel carcere milanese di San Vittore Pasquale Buffardi, il dipendente del Comune di Castano Primo – nonché ex presidente nazionale del partito “Realtà Popolare – arrestato per pornografia minorile, adescamento di minori e detenzione di materiale pedopornografico. Il suo avvocato aveva presentato istanza per fargli concedere gli arresti domiciliari, ma i giudici hanno paura che il 65enne possa reiterare il reato e quindi hanno negato l’istanza.
La posizione dell’ex dipendente comunale è infatti molto compromessa dal materiale rinvenuto dagli inquirenti: 1.739 foto e 256 video pedopornografici sul pc dell’uomo oltre a due adescamenti perpetrati nei confronti di una undicenne e di una quattordicenne. Così l’uomo rimane agli arresti nel carcere di Milano in isolamento, per evitare contatti con gli altri detenuti che potrebbero in qualche modo fargli del male venendo a conoscenza dei reati di cui è accusato l’uomo.
L’ordine di custodia cautelare in carcere era stato emesso a inizio maggio dal giudice, ed era stato motivato dalla particolare gravità degli indizi a carico dell’uomo. Il magistrato cita espressamente, fra le numerose ragioni, la "violenza delle proposte di contenuto sessuale avanzate nei confronti delle sue vittime e la violenza verbale reiterata nonostante l’evidente disagio delle giovani interlocutrici". Dalle conversazioni in chat, su Facebook e Messenger in particolare, con le ragazzine adescate emergono frasi da vero e proprio “orco mascherato“: "Sai che mi hai colpito tantissimo, perché scusa se mi permetto, ma la tua bellezza è davvero impareggiabile, anzi sconvolgente... difficilmente mi è capitato di restare senza fiato...". Alla ragazzina più grande Buffardi invia addirittura foto esplicite, da film horror, e usa parole di una volgarità irriferibile.
Si attende ora che la Procura della Repubblica di Milano si esprima per il rinvio a giudizio che porterà a processo il sessantacinquenne.