BRUNO
Cronaca

Il potere d’acquisto che non torna

Villois Istat ha certificato nell’1% l’inflazione del 2024, quella di fondo del 2%, percentuale pari alla crescita alla spesa...

Villois Istat ha certificato nell’1% l’inflazione del 2024, quella di fondo del 2%, percentuale pari alla crescita alla spesa...

Villois Istat ha certificato nell’1% l’inflazione del 2024, quella di fondo del 2%, percentuale pari alla crescita alla spesa...

Villois

Istat ha certificato nell’1% l’inflazione del 2024, quella di fondo del 2%, percentuale pari alla crescita alla spesa del carrello , il quale tra il ’23 e ’24 aveva superato il 16%, in meno di 2 anni il costo della vita certificato è aumentato di un quinto e ben di più a Milano; i salari nello stesso periodo, grazie essenzialmente ai rinnovi contrattuali, di media sono cresciuti meno del 6%. Queste impennate, dalle quali non si tornerà indietro e le cui conseguenze sul potere d’acquisto e disponibilità ai consumi si ripercuoteranno per anni, sempre che non vi siano nuovi exploit, per il gas già in corso, andranno a limare di vari punti all’anno i consumi non indispensabili. Cosa che sta avvenendo per abbigliamento, elettrodomestici e automotive, e progressivamente intaccherà la spesa per tempo libero, compreso ristoro e affini, e vacanze.

Milano in questo scenario si inserisce come al solito, sovente nel bene, questa volta nel male, come regina, superando di gran lunga la media d’inflazione nazionale, con un exploit accentuato per il caro casa, acquisto, locazione e oneri accessori. Sono le aspettative delle presenze turistiche, per ora buone secondo previsioni attendibili, a dare slancio all’economia della città. Essenziale che continuino ad essere di elevato standing, in modo da consentire all’ambito ricettivo e della ristorazione di retribuire i propri occupati e quelli dei fornitori dei servizi, in misura molto superiore alla media nazionale, alimentando una componente essenziale per la tenuta dei consumi. Milano, oltre a essere indiscussa capitale di finanza ed economia italiana, lo è sempre più dell’attrattività turistica, la quale però si manifesta solo nel centro e durante manifestazioni e fiere nelle aree in cui esse si svolgono, mentre la maggioranza del restante territorio sta vivendo una - ahimè rapida - desertificazione dei negozi di vicinato. Il fatto che la maggioranza dei residenti nelle periferie trovi sbocco occupazionale in centro e nei nuovi quartieri, fa sì che i livelli occupazionali, anche dei giovani, siano ai vertici nazionali e consentano di limitare il peso dell’inflazione e della sua onda lunga, grazie a redditi superiori alla media.