"Il potere val bene una Messa", Flc Cgil Milano e Lombardia all’attacco del ministro. "Qui si travisa l’atto legittimo di un consiglio di istituto". Nel giorno dei commenti a valanga sul caso Ramadan e scuola Iqbal Masih fra le voci ci sono quelle dei sindacati. "Dietro la decisione della scuola – dice Gianna Fracassi della Cgil (nella foto) – vi è la considerazione di un dato di fatto, cioè lo svuotamento delle classi in occasione della fine del Ramadan, dovuto a una presenza significativa di studenti di religione musulmana che festeggiano la fine del mese di digiuno. È un dato presente in diverse realtà del territorio milanese e lombardo e da cui probabilmente non si dovrebbe più prescindere. Coraggiosamente la scuola ha pensato di affrontare la realtà con un atto di forte carattere simbolico, che riconosce il diritto di ragazze e ragazzi di sentirsi riconosciuti nel Paese in cui vivono e di cui o sono già cittadini o lo diventeranno. Dietro questa scelta non c’è alcuna sfida: ma la volontà di costruire ponti e non muri". Solidarietà e pepe: "Oggi, la federazione è vicina alla comunità educante e democratica dell’Iqbal Masih e sostiene la legittimità di quella decisione. Del resto, se le manganellate sono divenute educative, se il gravemente insufficiente a un bambino di sei anni è un modo per fargli comprendere il suo fallimento o se la filiera tecnologico-professionale è la soluzione all’abbandono scolastico, chiaramente nessuna altra risposta poteva venire dal governo".
C’è anche la voce di Cisl scuola, tramite la segretaria Ivana Barbacci: "Quella del consiglio di istituto dell’Ic di Pioltello è una scelta del tutto legittima, alla luce delle prerogative che le norme assegnano all`autonomia delle istituzioni scolastiche. Ma io la considero soprattutto una scelta giusta e opportuna sul piano educativo, sorretta da motivazioni a mio avviso ineccepibili, ispirate al rispetto reciproco su cui deve fondarsi, in una comunità, il dialogo tra confessioni diverse".
Sull’aspetto formale del provvedimento in mattinata si è espresso Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: "Invito tutti a non politicizzare una questione che è e rimane tecnica. Ogni scuola fa diversamente. Ed è esattamente quello che si voleva 25 anni fa quando si è introdotta l’autonomia". Ancora. "Ho sentito il dirigente scolastico che parlava di una percentuale di alunni che seguono la religione musulmana prossima al 50%, e faceva riferimento a fatto che comunque questi alunni sarebbero stati assenti quel giorno. Mi sembra dunque un adattamento all’interno dei canoni". M.A.