In mostra il presepe della vecchia Novate, costruito nei corsi Ute, università della terza età. L’affascinante ricostruzione di una Novate degli anni ’50 è visibile fino a domenica prossima, nella chiesetta del Gesiò di via Garibaldi, angolo via Roma, ed è il risultato del corso di "costruzioni di presepe", tenuto a Novate nel corso degli ultimi anni. A realizzarlo sono state dieci persone che si ritrovavano due volte alla settimana nell’aula del laboratorio della scuola media Vergani. Sono servite in tutto 2mila ore di lavoro.
Nel presepe ci sono i personaggi che caratterizzavano la vecchia Novate: agricoltori, donne che lavavano i panni nel lavatoio, i cortili con galline e oche e infine, davanti alla chiesa del Gesiò, la Natività di Gesù, un chirichetto e un prete. Le tegole sono in tutto 3mila 500 e sono state incollate una ad una sui tetti. Le cascine rappresentate sono quelle all’incrocio tra la via Cavour e la via Cascina del Sole, quella di via Roma e l’oratorio dei santi Nazario e Celso.
Tornando alla costruzione del presepe, sono stati utilizzati tre litri di colla oltre a quasi due chili di colla a caldo. Otto pannelli di polistirolo, due chili di gesso ed infine segatura colorata, muschio, rami e rametti per la vegetazione, colori acrilici per la colorazione, stoffe per i personaggi. "Tutto è nato intorno al 2012 con delle piccole costruzioni di presepi. Poi i partecipanti del corso hanno voluto fare qualcosa in più e grazie alle fotografie di Novate, piano piano ha preso forma. Il problema è che il presepe è "appoggiato all’ingresso del cinema teatro Nuovo di Novate durante l’anno. È da anni che chiediamo all’amministrazione comunale di riservare un posto dedicato a questo lavoro. Speriamo ci venga data questa possibilità", spiega Maurizio Mauri, docente di diorama e presepi dell’Ute di Novate.