REDAZIONE MILANO

Il pressing sui progetti: "Scusa, mi tampinano...". È caccia ai documenti: "Sei in tempo a cancellare"

Le richieste del vicedirettore di Assimpredil e le risposte lampo di Oggioni. Chat e intercettazioni: "Grida vendetta, queste cose accadono solo qui". "Verranno fuori tutti gli studentati e sugli alberghi succederà un casino".

Le richieste del vicedirettore di Assimpredil e le risposte lampo di Oggioni. Chat e intercettazioni: "Grida vendetta, queste cose accadono solo qui". "Verranno fuori tutti gli studentati e sugli alberghi succederà un casino".

Le richieste del vicedirettore di Assimpredil e le risposte lampo di Oggioni. Chat e intercettazioni: "Grida vendetta, queste cose accadono solo qui". "Verranno fuori tutti gli studentati e sugli alberghi succederà un casino".

di Andrea GianniMILANO"È solo Milano che si sente forte abbastanza da dire “chi se ne fotte“ (...) Non c’è un’altra città in Italia, in Lombardia. Non è successo in nessun altro capoluogo della Lombardia". Una convinzione espressa dal presidente della sezione lombarda dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Marco Daniele Engel (non indagato) in una conversazione dello scorso 20 ottobre con Marco Prusicki, fino al 2021 presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano e coinvolto in alcune delle inchieste. Parlano del caso Park Towers a Crescenzago, uno dei progetti di sviluppo immobiliare sotto la lente della Procura, qualificato come ristrutturazione invece che come nuova costruzione. "Una roba che grida vendetta (...) Se un magistrato vede una roba così...". Giovanni Oggioni, dall’altroieri agli arresti domiciliari, in un’altra conversazione spiegava, preoccupato, di aver firmato "cinquanta convenzioni" che non erano passate neanche al vaglio della Giunta, varate da costruttori e dipendenti comunali senza un filtro.

Nella richiesta di misure cautelari al gip Mattia Fiorentini, confezionata dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, vengono ripercorsi anche i contatti fra Oggioni e Andrea Lavorato, vicedirettore di Assimpredil-Ance. Associazione dei costruttori che remunerava l’ex dirigente comunale accusato di corruzione con un contratto di consulenza di oltre 178mila euro tra il febbraio 2022 e novembre 2024. Al centro delle chat 13 interventi edilizi, spesso dai nomi anglofoni ed evocativi, in diverse aree della città.

A gennaio 2023, Lavorato chiede a Oggioni di interessarsi per un progetto in via Razza, “The Urban Jungle“, il cui iter era arenato negli uffici comunali. "Scusa ma mi tampinano", si giustifica Lavorato. Oggioni, come è emerso dalle chat, si spende attivando la sua rete fino a quando, circa un anno dopo, il progetto approda davanti alla Commissione per il paesaggio, riunita l’11 gennaio 2024. E invia a Lavorato "in tempo reale l’esito favorevole della valutazione". A giugno 2023, Oggioni cerca anche di “piazzare“ il marito della figlia, a sua volta assunta dalla società immobiliare Abitare In, facendogli ottenere un contratto di collaborazione con Assimpredil. Operazione che, infine, non verrà finalizzata. Tra i progetti finiti al centro delle conversazioni anche un’operazione promossa da Borio Mangiarotti, storica società che ha come direttore tecnico e consigliere delegato la presidente di Assimpredil Ance Milano Regina De Albertis, non indagata. Uno spaccato di contatti e interessi che si incrociano, con il perno nella Commissione per il paesaggio e negli uffici di Palazzo Marino, fino a quando le inchieste fanno saltare gli equilibri. "Verranno fuori tutte le case per studenti, studentati, partirà una raffica", si allarma Oggioni. E poi "se salta fuori quella roba lì degli alberghi succede un casino che non finisce più". In altre conversazioni si lamenta perché "non si può scardinare l’ordine democratico delle cose", manovrando sul salva Milano che a loro dire avrebbe dovuto mettere in scacco le indagini esprime la convinzione che "con un presidente come Formigoni non sarebbe successa una cosa così, avendo fior fior di tecnici e un buon ufficio giuridico".

Anche l’assessore all’Urbanistica di Torino, Paolo Mazzoleni (indagato in 4 fascicoli sull’urbanistica a Milano) e il progettista indagato Marco Cerri esprimono preoccupazione per gli sviluppi delle inchieste. Parlano dell’intervento in via Cecchi che, sottolinea Cerri, "il Comune di Milano me l’ha annullato perché prima non era un cortile, poi dopo le varie vicende è diventato un cortile". Uno scenario che si inserisce in un "contesto di inquinamento probatorio ad opera di Oggioni", di Andrea Viaroli e di altri indagati. Quando la Gdf, il 9 dicembre scorso, si presentò negli uffici dello Sportello unico edilizia del Comune di Milano per prelevare i documenti del "Piano Regolatore Generale" su due aree del centro storico, ossia via della Zecca Vecchia e via Anfiteatro, i cui progetti immobiliari sono finiti nel mirino della Procura, la perquisizione andò "a vuoto" e si svolse "in un opaco contesto", anche perché le copie informatiche sarebbero state fatte sparire. Oggioni è accusato di depistaggio per un accesso ai dispositivi informatici posti sotto sequestro "al fine di depistare le indagini e di sopprimere le prove", cancellando documenti compromettenti. Il 21 novembre 2024, in una telefonata intercettata, si rivolge alla figlia: "Nel caso sei sempre in tempo a cancellare qualcosa, ancora...".