Milano – Un anello di 780 chilometri che unisca i dieci siti Unesco della Lombardia. Questo il progetto al quale stanno lavorando Regione Lombardia e Politecnico di Milano con l’obiettivo di realizzarlo entro la fine del 2025 ed il contributo economico del Ministero della Cultura, pari per ora a 164mila euro. Non si parte da zero: l’idea è quella di unire nell’anello tratte già esistenti a tratte da fare ex novo, tratte da percorrere in bici o a piedi a tratte invece servite dalla ferrovia. Accanto a questa sono state individuate altre tre iniziative per promuovere i siti Unesco lombardi: la realizzazione di una campagna fotografica e di una mostra itineranti, il ricorso a podcast e audiolibri per narrare alcune tappe del tour lungo l’anello, come avvenuto in occasione delle celebrazioni di Bergamo e Brescia come capitali della cultura 2023 e, infine, la creazione di un “Abbonamenti Musei“ pure per i siti patrimonio mondiale dell’umanità.
Nel dettaglio, sono inclusi nel patrimonio Unesco il centro storico di Mantova e Sabbioneta, la Ferrovia Retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina, Crespi d’Adda, Monte San Giorgio, i siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, l’arte rupestre della Valcamonica, i siti longobardi, la chiesa ed il convento domenicano di Santa Maria delle Grazie con ‘La cena’ di Leonardo da Vinci, a Milano, le Mura Veneziane di Bergamo e i Sacri Monti di Lombardia e Piemonte.
"Ci si pone l’obiettivo di promuovere e incentivare la conoscenza dei siti con nuove chiavi narrative, valorizzando le possibilità di connessione attraverso la mobilità dolce, la realizzazione di una mostra fotografica itinerante (anche virtuale) e l’utilizzo di sistemi di fruizione anche da remoto – spiegano dall’assessorato regionale alla Cultura –. L’occasione del riconoscimento di Brescia e Bergamo come capitali italiane della cultura ha offerto, inoltre, la possibilità di avviare azioni innovative e sperimentali in questi territori, da replicare successivamente nel resto della regione". Da qui le quattro azioni, tra le quali spicca quello che è stato ribattezzato come il Grand Tour lombardo, sulla scorta dei Grand Tour in Italia di ottocentesca memoria, quelli che hanno visto protagonisti esponenti illustri della cultura europea e non solo.
"Si tratta di individuare e valorizzare un anello che colleghi tra di loro i siti Unesco in Lombardia, con un grande itinerario da fare perlopiù in bicicletta o a piedi ma utilizzando anche il treno, per quanto possibile in alcuni tratti del percorso, collegando i siti di maggiore interesse secondo la logica del “fuori dai sentieri battuti“ per un’idea più ampia di turismo sostenibile con ricadute positive per turisti e comunità locali. L’itinerario ad anello – si spiega, ancora – intercetta altri nodi del sistema infrastrutturale, la rete autostradale, gli aeroporti e le stazioni dell’Alta Velocità ferroviaria, toccando almeno un elemento di tutti i siti Unesco della Lombardia con un percorso di circa 780 chilometri, percorrendo principalmente strade bianche, argini di fiumi e canali. L’intero itinerario è concepito per essere fatto in più tappe da uno o due giorni l’una, anche, come detto, ricorrendo al sistema integrato treno con bici".
"La Lombardia – afferma Francesca Caruso, assessore regionale alla Cultura – è la regione d’Italia che vanta il maggior numero di aree tutelate dall’Unesco. I nostri primati non sono dunque soltanto economici ma anche culturali. Abbiamo un patrimonio straordinario che vogliamo valorizzare sempre più attraverso questa serie di iniziative cofinanziate dal Ministero della Cultura. L’obiettivo è fare rete tra tutti i siti lombardi per aumentare visibilità e attrattività, con ricadute positive per l’indotto delle comunità locali. Lavoriamo affinchè si diffonda la conoscenza e la consapevolezza di questo tesoro unico e irripetibile".