REDAZIONE MILANO

Il progetto di legge Valcepina tra i motivi delle tensioni a destra

Non solo il Fine Vita, il sì al suicidio assistito, la "sardonizzazione" e la mozione contro il velo islamico. Dietro le quinte fibrillazioni anche sulla proposta sul sovraindebitamento dell’esponente meloniana.

Chiara Valcepina, consigliera regionale di Fratelli d’Italia e avvocata civilista

Chiara Valcepina, consigliera regionale di Fratelli d’Italia e avvocata civilista

Sul Fine Vita, per l’esattezza sul primo caso di suicidio assistito autorizzato dalla sanità lombarda, le tensioni interne alla coalizione di centrodestra che governa Regione Lombardia sono presto diventate manifeste: basti pensare, da ultimo, all’interrogazione alla Giunta promessa da un consigliere regionale di maggioranza, il ciellino Matteo Forte, di Fratelli d’Italia. In questo caso lo scontro è stato tra i meloniani, da un lato, l’assessore regionale Guido Bertolaso e il governatore leghista Attilio Fontana, dall’altro.

Sulla mozione con la quale la Lega voleva sollecitare Governo e Parlamento a introdurre il divieto di indossare "il velo islamico" a scuola, le tensioni sono diventate evidenti già il giorno prima della seduta del Consiglio regionale, quando Alessandro Sorte, coordinatore lombardo di Forza Italia, ha detto che la via per un centrodestra vincente (a Milano) "non è la sardonizzazione". Ovvio il riferimento all’eurodeputata leghista Silvia Sardone. Sotto gli occhi di tutti quanto è poi avvenuto in Consiglio il giorno successivo: dopo una mattina di confronti tra i partiti del centrodestra, la mozione è stata spezzata e votata per punti. Ma il punto qualificante, benché riformulato da FdI col parere positivo della Lega, non è stato approvato per la non partecipazione al voto di Forza Italia e il dissenso di almeno 5 franchi tiratori.

Ma dietro il braccio di ferro sulla mozione c’era anche un altro tema, ancora divisivo nel centrodestra e in FdI: il progetto di legge voluto da Chiara Valcepina, consigliera regionale meloniana, sulla "prevenzione e il contrasto al sovraindebitamento". Un pdl che divide per tre motivi. C’è chi pone un tema di opportunità: si prevede di sostenere economicamente gli Organismi di composizione della crisi (Occ), che possono essere istituiti anche (ma non solo) dall’ordine professionale del quale fa parte Valcepina, avvocato civilista già tra i fondatori dell’Occ del suo ordine a Milano. Va segnalato, per dovere di cronaca, che in questa legislatura, per fare un esempio, sono stati i consiglieri regionali cacciatori a legiferare sulla caccia.

Secondo motivo di perplessità: l’ammontare dello stanziamento per il progetto di legge. Nella versione originale, Valcepina prevedeva 450mila euro all’anno per tre anni. C’è chi ritiene sia troppo, considerate le ristrettezze di Bilancio. Terzo: nel pdl si prevede di aprire l’edilizia pubblica ai sovraindebitati più di quanto non avvenga già. E c’è chi storce il naso. Non a caso il pdl è stato congelato in quarta commissione. "Il pdl parte dal pressuposto che il fenomeno del sovraindebitamento è molto diffuso e c’è una parte ampia di sommerso – spiega Valcepina –. Chi è sovrastato da debiti eccessivi deve avere la possibilità di ripartire. Lo stanziamento? Ho proposto 450mila euro per 3 anni ma su questo non c’è ancora una cifra definita e ho già detto di essere disponibile al confronto". Quanto alle case popolari, "il tema è lanciare un messaggio che riguarda anche l’aspetto abitativo perché uno dei primi problemi di un sovraindebitato è proprio la casa. C’è chi non accede alle misure di composizione della crisi per paura di perderla". Infine i motivi di opportunità: "Le procedure di composizione della crisi sono gestite dagli Occ, enti regolamentati da un decreto ministeriale e vigilati dal ministero della Giustizia. Possono essere costituiti anche, ma non solo, dagli ordini professionali con un ente creato appositamente e senza scopo di lucro. Se il tema è divisivo è perché c’è poca conoscenza del meccanismo e si creano incomprensioni".

Giambattista Anastasio