Milano, 6 gennaio 2025 – "Noi non facciamo distinzione tra sicurezza reale e sicurezza percepita, se un cittadino ha una esigenza di sicurezza dobbiamo dare delle risposte". Lo ha spiegato il questore di Milano, Bruno Megale, parlando nel corso della visita di una delegazione di Fratelli d'Italia in Questura, dopo il caso degli insulti ricevuti dalle forze dell'ordine in piazza Duomo a Capodanno. "Noi ci stiamo impegnando" sul tema della sicurezza in città "e i risultati sono confortanti ma il problema è complesso e non riguarda solo la Polizia di Stato ma tanti altri attori".
"Non c'è più una differenza tra sicurezza reale e percepita - ha rimarcato -, abbiamo il dovere di intervenire e lavorare su questi sentimenti di insicurezza che si avvertono in alcuni momenti della storia di Milano. Oggi magari il problema delle micro criminalità è molto più sentito, perché la città è cambiata tanto anche per la presenza massiccia di turisti. Questo attira tutti coloro che sono dediti a reati predatori e spesso i turisti sono vittime di questi reati". L'immigrazione, poi, è "un fenomeno che va certamente governato perché una parte di questi micro reati sono anche commessi" da queste persone, "e lo dico senza volere discriminare". "Sicurezza e integrazione devono andare dalla stessa parte" ha spiegato.
Parlando della notte di Capodanno, il questore ha sottolineato: “Mi limito a osservare che avevamo un grossissimo dispositivo di sicurezza con più di 800 persone e che in piazza abbiamo dovuto gestire circa 25mila persone, di cui la gran parte anche stranieri". "Credo che tutto sommato siamo molto soddisfatti del tipo di attività che è stata fatta, sia preventiva che successiva - ha aggiunto-. Adesso ci stiamo occupando di questi ultimi episodi. Io non ho la prova contraria per dire, che se ci fosse stato o meno un concerto, la situazione sarebbe stata diversa". "In piazza c'erano 25mila persone e noi abbiamo dovuto gestire una situazione di questo tipo e credo lo abbiamo fatto nel migliore dei modi", ha concluso.