di Marianna Vazzana
Agosto. La città più vuota diventa terreno più fertile per i ladri d’appartamento. Si scatenano le bande di georgiani, famigerati “invisibili“ maghi delle serrature, ma non solo. Un fenomeno che si combatte a livello cittadino con l’attività di prevenzione delle forze dell’ordine – le analisi e i dati raccolti nei database specifici aiutano a individuare le “zone calde“ da monitorare con più attenzione – ma anche nei singoli quartieri e condomìni, dove le sentinelle migliori sono sempre gli occhi e le orecchie di chi resta in città e che lancia l’allarme appena vede e sente qualcosa di sospetto. Come è successo mercoledì in via Cialdini, ad Affori: alle 8, un residente ha chiamato il 112 perché aveva notato movimenti sospetti a casa di un vicino in vacanza. Sono intervenuti i carabinieri della caserma che si trova proprio in via Cialdini, i quali hanno acciuffato i due ladri. Stavano andando via con uno zaino sulle spalle, con un bottino da 2mila euro: soldi, una fotocamera, un rasoio e alcune camicie rubate alla vittima. Soprattutto, avevano 23 mazzi di chiavi, tra passepartout e chiavi speciali per aprire (quasi) ogni serratura, probabilmente prodotte all’estero. In questo modo erano riusciti anche a entrare nell’abitazione senza forzare nulla. I due, georgiani di 28 e 46 anni, “fantasmi“ mai censiti in Italia, con tutta probabilità trasfertisti specializzati nei furti in casa, sono stati arrestati per furto in abitazione. E il giorno prima, alle 3.40, la polizia di Stato aveva bloccato altri tre loro connazionali, di 35, 32 e 25 anni, tutti con diversi precedenti di polizia e irregolari in Italia, che stavano rovistando nell’appartamento di un cittadino fuori città per le vacanze.
I furti in casa sono tra i reati più odiosi per i cittadini. Prendendo in analisi la graduatoria, l’ultima disponibile, secondo l’indice della criminalità del 2023 (riferito al 2022), quanto alle denunce per furti domestici Milano si colloca al 30° posto su scala nazionale, con 9.081: 282,07 ogni 100mila abitanti. Non confortano i numeri generali del report, forniti dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno e rielaborati dal Sole24Ore, secondo i quali nel periodo di tempo preso in esame Milano ha mantenuto il primato italiano dell’indice di criminalità, con 6.991,3 denunce ogni 100mila abitanti. La città è in cima alla graduatoria dei furti complessivi con 124.631 denunce nel 2022 (3.871,3 ogni 100mila abitanti a fronte delle 2.943 del 2021).
Nelle settimane centrali d’agosto, la lotta si concentra molto sui ladri d’appartamento. E in azione non ci sono solo i georgiani. In via Moisè Loria, zona Solari, lo scorso 28 luglio la polizia ha arrestato un trentaduenne italiano, con precedenti, che si era intrufolato nelle cantine di un condominio per razziarle: dopo aver forzato le porte, si era impossessato di bottiglie di vino, monili d’argento e altri beni.
Ancora prima, la mattina del 19 luglio, ladri avevano colpito in via dei Garofani, a Primaticcio – un ventisettenne tunisino che stava rovistando a casa di un cittadino fuori città, è stato arrestato dalla polizia – e poi in via Jacopo Palma in zona Gambara, dove un cinquantaduenne cileno irregolare e con precedenti di polizia è riuscito a rubare alcuni monili e carte di credito, che ha consegnato a un complice (scappato) prima di essere bloccato dalle Volanti. L’allarme è stato sempre dato da cittadini-sentinelle, in questi casi. Come è successo anche nell’hinterland: mercoledì alle 10, a Inzago, alcuni cittadini hanno chiamato il 112 dopo aver visto alcune donne intrufolarsi in una villetta a schiera, poco dopo l’uscita del proprietario. I carabinieri della stazione locale e del Radiomobile di Pioltello sono intervenuti arrestando le ladre: tre donne di 47, 37 e 36 anni, nomadi italiane, residenti in un campo di Vaprio d’Adda e con un curriculum criminale pieno di precedenti.