NICOLA PALMA
Cronaca

Il rogo con tre morti. La pista: l’incendiario è salito dal cantiere e ha dato fuoco dal tetto

L’uomo avrebbe gettato liquido infiammabile da uno dei lucernari dopo essersi arrampicato sulle impalcature dello stabile confinante. Fuga ripresa dalle telecamere: è caccia a un cittadino straniero.

Il rogo con tre morti. La pista: l’incendiario è salito dal cantiere e ha dato fuoco dal tetto

L’uomo avrebbe gettato liquido infiammabile da uno dei lucernari dopo essersi arrampicato sulle impalcature dello stabile confinante. Fuga ripresa dalle telecamere: è caccia a un cittadino straniero.

L’incendiario di via Cantoni potrebbe aver agito dall’alto, dopo aver scalato il cantiere edile posizionato sulla facciata dello stabile di fianco allo showroom Li Junjun. Da lì avrebbe usato uno dei lucernari del tetto come pertugio per gettare all’interno un accelerante e dare fuoco. Poi la fuga a piedi, facendo il percorso a ritroso e scappando in direzione opposta rispetto a quella che porta agli ingressi della stazione Certosa. Pare questa, stando a quanto risulta al Giorno, la pista privilegiata da chi sta indagando da nove giorni sul rogo doloso costato la vita al designer ventiquattrenne Pan An e ai fratelli di 17 e 18 anni Liu Yinje e Dong Yindan. Inizialmente, si era pensato a un innesco "ritardato", anche perché le telecamere hanno ripreso il passaggio di persone davanti all’ex capannone fino a una ventina di minuti prima delle fiamme. Poi più nulla.

Ora, invece, l’ipotesi alternativa che sta prendendo forza è che la persona ancora ricercata sia salita dalle impalcature (non dotate di allarme anti-intrusioni) del palazzo confinante e abbia agito dalla parte alta dello showroom, per poi allontanarsi a passo svelto lungo via Cantoni. La sagoma del presunto responsabile sarebbe stata immortalata in diverse immagini registrate dagli occhi elettronici, tanto che gli inquirenti avrebbero già individuato il possibile tragitto percorso per sparire nel nulla la sera del 12 settembre. Intanto, nell’inchiesta per strage condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal procuratore capo Marcello Viola e dal pm Luigi Luzi e guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, è stato inserito nelle ultime ore un tassello molto importante: l’incendiario ha utilizzato un accelerante. I residui della sostanza, ancora da individuare con esattezza, sono stati fiutati dal pastore belga Aika, arrivato da Palermo in ausilio agli specialisti del Nucleo investigativo antincendi della Lombardia proprio per cercare quelle tracce. L’unità cinofila le ha intercettate al piano terra, nella zona più vicina alla porta d’ingresso. Lì dove ha colpito colui che ha provocato l’incendio. Chi è? Quasi certamente è straniero. Forse lo stesso uomo, descritto come nordafricano, che la notte precedente ha minacciato il padre del titolare con un coltello, chiedendogli 20mila euro, e che la mattina successiva ha fatto lo stesso con la moglie.