Al via l’asciutta di primavera del Naviglio e per il Rudun di Groppello, la ruota idraulica orgoglio della frazione e icona dell’intera zona, è il momento del restyling. Impacchettato da qualche giorno e circondato da un ponteggio, il manufatto sarà sottoposto a un lavoro di pulizia, sostituzione parti ammalorate e riverniciatura con particolari resine protettive. L’intervento non riguarda il meccanismo ma proprio l’enorme ruota, 7 metri di diametro, che si trova a ridosso del ponte della frazione e dell’antico lavatoio.
L’intervento, promosso e finanziato dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Centro culturale Rudun, vede all’opera la specializzata bresciana Teknelitos Restauri. "Procederemo per fasi - spiega il restauratore Paolo Carminati - . Prima una capillare pulizia, che porteremo a termine in questi giorni. Poi ulteriori operazioni fra cui la sostituzione di alcune parti ammalorate. Infine la riverniciatura e la copertura protettiva. Sono tipologie di intervento necessarie in strutture come questa, che entrano ed escono dall’acqua".
I tempi? "Non lunghi. Nel nostro caso sono dettati anche dalla reimmissione dell’acqua nel canale, al termine dell’asciutta di primavera. Qualche settimana".
Maquillage a ridosso di una ricorrenza speciale: è il Centro culturale a raccontare in un manifesto la storia del monumento, realizzato nel 1618, voluto da Carlo Borromeo e alla cui progettazione si dice abbia partecipato Leonardo in persona.
La ruota attuale non è che una riproduzione di quella originaria: la ricostruzione partì nel 1989 e fu ultimata nel 1990. "L’è trent’ann ch’al gira", cita uno striscione sistemato dal centro culturale sul ponte. Che non è un mulino, ma una “noria“: la sua funzione non fu "quella di macinare cereali o muovere macchine, ma sollevare l’acqua del naviglio per poterla convogliare in un sistema di irrigazione e per l’abbeveraggio del bestiame".
Monica Autunno