
Il medico Damiano Galimberti presidente dell’International Longevity Science Association
Milano – Del resto, qui il tempo non si piega come in un film di Christopher Nolan: scorre per tutti allo stesso modo, inesorabile. Ma se non possiamo fermarlo, possiamo scegliere come affrontarlo: investire nella nostra salute fisica e mentale, puntare sulla prevenzione e adottare abitudini che ci permettano di vivere meglio. Damiano Galimberti, medico dietologo e nutrizionista e presidente dell’International Longevity Science Association, ci guida in questo percorso con il suo nuovo libro "Longevi, sani e felici", edito da HarperCollins.
Professore, nel libro parla di invecchiamento di successo. Cosa intende?
"Significa mantenere una buona qualità della vita anche in età avanzata. Oggi non si invecchia più come un tempo: lavoriamo più a lungo, siamo più attivi e possiamo conservare capacità cognitive e fisiche simili a quelle delle età precedenti. Alcune persone restano mentalmente brillanti ben oltre gli 80 anni, praticano sport e coltivano abitudini sane. L’obiettivo è avere un’età biologica inferiore a quella anagrafica, senza farmaci o trattamenti invasivi, ma attraverso uno stile di vita sano".
Non il segreto per vivere più a lungo, ma per vivere meglio…
"Esatto. Il problema non è solo la longevità, ma la qualità della vita. Spesso la medicina si concentra sulla cura delle malattie, noi però dobbiamo puntare di più sulla prevenzione. Se ci occupiamo della nostra salute fin da giovani, possiamo ridurre i costi sanitari e vivere meglio".
Quanto conta la salute mentale durante l’invecchiamento?
"Moltissimo. Mantenere un atteggiamento positivo, sdrammatizzare le difficoltà e coltivare una mentalità ottimista aiuta a contrastare le negatività e a gestire meglio il passare degli anni. L’invecchiamento di successo è anche questione mentale e sociale".
Quindi, il milanese imbruttito dovrebbe riscoprire il piacere di sorridere?
"Esatto. Dobbiamo tornare a vivere, non essere solo macchine da lavoro. Basta con la mentalità del ‘sempre di corsa’, dell’isolamento nei palazzi. Bisogna recuperare il senso di comunità: socializzare, stare all’aria aperta, evitare di chiudersi nei condomini come in alveari. Serve più contatto umano, più attività all’aperto, più attenzione alla qualità della vita. Solo così Milano può essere una città più sana e felice. Studi recenti dimostrano che il patrimonio genetico influisce solo per il 2% sull’invecchiamento, il 98% dipende dallo stile di vita e dall’ambiente".
Come migliorare la città per migliorare anche noi stessi?
"Milano è una metropoli dinamica e la vita frenetica può portare a trascurare la salute. Dobbiamo lavorare su più fronti: sport, informazione, verde urbano e inquinamento".
Andiamo con ordine: lo sport.
"Lo sport è fondamentale a qualsiasi età, ma va praticato nei luoghi giusti. Camminando per andare in studio, mi capita di vedere persone che corrono lungo la circonvallazione respirando una quantità enorme di smog. Così non va bene".
E l’informazione?
"Bisogna sensibilizzare le persone, a partire dalle scuole, su temi cruciali come la prevenzione delle malattie, ad esempio il diabete, e l’inquinamento. Su quest’ultimo tanto si sta facendo e tanto altro dobbiamo fare. Per esempio, in città molti negozi di frutta e verdura espongono la merce all’aperto, senza protezioni, direttamente sulla strada. Questo la espone a inquinamento, e bisogna tenerne conto".
E poi il tema del verde…
"È essenziale aumentare le aree verdi per migliorare qualità della vita e salute dei cittadini. Questo è un invito che mi sento di fare ai politici: bisogna investire nel recupero e nell’ampliamento degli spazi verdi urbani".
A proposito di carrello della spesa: dieta mediterranea e abitudini alimentari. Ci sono errori comuni da evitare?
"La dieta mediterranea è ottima, bisogna considerare però aspetti fondamentali: qualità degli ingredienti, metodo di cottura, frequenza dei pasti. Il “digiuno intermittente“ è molto di moda anche a Milano, ma spesso viene frainteso. Anche l’uso degli integratori va valutato con attenzione: esistono molte mode e prodotti inefficaci, ma anche soluzioni realmente utili. Alcuni integratori possono aiutare a contrastare l’invecchiamento cellulare, favorendo la sostituzione delle cellule danneggianti con quelle che contribuiscono a mantenerci più giovani e attivi. Ma non tutti funzionano".