Il Severi torna in aula. Valditara: lezione servita. I ragazzi: non è merito suo

Domenica famiglie e docenti ripuliranno i muri

Il Severi torna in aula. Valditara: lezione servita. I ragazzi: non è merito suo

Il Severi torna in aula. Valditara: lezione servita. I ragazzi: non è merito suo

Prove di normalità all’istituto Severi-Correnti, che ha riaperto ieri mattina dopo una settimana di didattica a distanza perché la scuola era stata resa inagibile durante l’occupazione. Se durante le lezioni da remoto si era colta l’occasione per parlare con i ragazzi di educazione civica e confrontarsi su quanto successo, ora l’imperativo è voltare pagina. "Durante la giornata del 5 febbraio dedicata alla pulizia degli spazi esterni alcuni genitori e studenti hanno espresso il desiderio di fare di più", ha ricordato la preside Gabriella Maria Sonia Conte in una circolare, dando l’appuntamento a domenica 25 febbraio insieme all’associazione We are urban Milano Odv. Si ripuliranno muri e tensostrutture. Saranno necessari una sessantina di studenti, genitori o docenti. Intanto tornano gli sportelli per le lingue, gli esami di certificazione e sono in partenza anche gli studenti Erasmus. "Ritorno tranquillo": il commento comune. Mentre si attende il Consiglio d’istituto di lunedì anche sulle date di recupero dei giorni di lezioni persi, in modo da garantire la validità dell’anno scolastico. "Si torna a scuola dopo un’interruzione di venti giorni, in cui tante volte è ricorsa la parola punizione, ma in cui mai si è parlato di educazione", il commento di Priorità alla Scuola, contro "l‘intervento del ministro Valditara al liceo Severi-Correnti, che è stato prevaricatorio nei confronti della comunità educante locale e ha imposto una narrazione sanzionatoria, che rischia di esautorare il ruolo degli organi scolastici".

Nel giorno in cui riparte il Severi-Correnti e ricominciano da piazza Ascoli le occupazioni torna sul tema anche il ministro: "Accolgo con soddisfazione il fatto che gli studenti del collettivo del Virgilio di Milano si siano dati delle regole per la loro occupazione, partendo dal presupposto che la scuola è patrimonio innanzitutto degli stessi studenti, che deve essere rispettata e tutelata contro i vandali, riaffermando il principio che “chi rompe paga“ – sottolinea – Parlare chiaro con i ragazzi è giusto, il mio duro intervento dopo la devastazione al liceo Severi di Milano è evidentemente servito. Spiace che alcuni adulti invece abbiano confuso il diritto di protestare con quello di devastare. Due cose molto diverse per ogni persona di buon senso". Non ci stanno però gli studenti. "Sembra che il ministro Valditara voglia prenderci un po’ in giro – il commento a caldo di Alessandro Di Micieli dell’Uds Lombardia –: non entra nel merito delle questioni politiche contenute nelle nostre rivendicazioni e continua a fare dei distinguo tra Severi-Correnti e Virgilio, intestandosi il merito di un’organizzazione che c’è sempre stata in tutte le occupazioni precedenti, è sempre stata buona prassi. La scuola è un bene nostro, non ce lo siamo inventati ieri". "Visto che però adesso “occupare“ è normale anche per lui – la chiosa –, abbiamo un motivo in più per continuare a farlo in altre scuole e non smetteremo fino a quando non si entrerà finalmente nel merito. Se ne aspetti tante altre di occupazioni".

Si.Ba.