Il sindaco Gianni Ferretti si ribella: "Rozzano città delle eccellenze. Contro di noi anni di fake news"

Il primo cittadino: il fatto di sangue fa male, sulla sicurezza bisogna fare di più

Il sindaco Gianni Ferretti si ribella: "Rozzano città delle eccellenze. Contro di noi anni di fake news"

Gianni Ferretti area centrodestra allargata a Italia Viva e civiche rieletto a giugno con il 64.44% dei voti

Il sindaco di Rozzano difende la città anche se questo ennesimo episodio di cronaca fa molto male. "I fatti di nera accadono ovunque – sospira Gianni Ferretti, area centrodestra allargata a Italia Viva e civiche, rieletto a giugno con il 64.44% dei voti – e quando accadono, se ne parla molto di più rispetto alle cose belle".

Dopo le parole che Fedez avrebbe rivolto al rivale Cristiano Iovino in una discoteca ("Lasciatemi stare, che l’ammazzo: io sono di Rozzano!") aveva ribattutto in un messaggio urbi et orbi sui social del Comune: "Basta coi luoghi comuni, ci rifiutiamo di subire queste etichette. Rozzano è abitata per la stragrande maggioranza da persone oneste e perbene. Ospitiamo un quartiere popolare che è il più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa (nei palazzi Aler vivono 14.500 persone, ndr) che declina delle problematiche, ma che non ci rende diversi da tutti gli altri Comuni d’Italia". A Ferretti piace, piuttosto, snocciolare "le eccellenze di Rozzano: dalla biblioteca di Cascina Grande all’Osservatorio astronomico, dal castello visconteo alle chiuse vinciane sul Naviglio Pavese. Questa è la Rozzano che vogliamo raccontare, e non quella che ci descrive come culla della malavita.

Dopo le parole di Fedez e la sua lettera di risposta, questo omicidio fa ancora più male?

"Fa male, molto male – risponde, sconvolto, il sindaco – perché è morto un giovane di 30 anni che rientrava dal lavoro e che ha come colpa solo il fatto di aver incontrato questi assassini. Speriamo che vengano individuati presto i responsabili. Speriamo che gli inquirenti e la magistratura individuino e arrestino gli autori di questo grave episodio – ripete –. Sono addolorato, come tutta la mia città, e siamo vicini alla famiglia. Rozzano è una città di persone per bene. Questi episodi che si ripetono e si rincorrono un po’ dappertutto in Italia e credo che il tema sicurezza sia da affrontare e risolvere perché i cittadini devono essere tranquilli di uscire la sera andare a fare jogging o una passeggiata o a lavoro. Senza la paura che possa succedere a loro qualcosa di grave. Poi, grave generalizzare: Rozzano si era ribellata dopo la mattanza di Vito Cosco (uccise quattro persone tra cui una bimba di due anni, per tre giorni fu l’uomo più ricercato d’Italia, poi fu condannato a 20 anni ed è tornato libero, ndr) quando erano emersi dati non veritieri sulla presenza in città di 13mila pregiudicati".

Come porta avanti la battaglia per tenere alto il nome di Rozzano?

"Rozzano il nome lo ha già alto. Ci troviamo in una situazione completamente diversa rispetto al passato: 23 anni fa è successo un episodio gravissimo, circoscritto ad un ambito preciso, oggi non sappiamo cosa è successo ma qui la vittima è un ragazzo che tornava dal lavoro. Allora quelle emerse erano notizie false che ovviamente fecero male alla città. Quella dei 13mila pregiudicati era una fake news, non era possibile dire a quei tempi una città di 40mila abitanti avesse un terzo di pregiudicati".

Come far vincere la Rozzano positiva, la bella Rozzano?

"La Rozzano positiva vincerà sempre, non saranno questi bruttissimi episodi a cambiare il nome della nostra città, una città delle eccellenze e tale rimane. Questi fatti appartengono alla cronaca e si spera di arginarli con interventi più incisivi da parte delle istituzioni".

Massimiliano Saggese