di Barbara Calderola
Il terremoto in maggioranza finisce con la revoca delle deleghe a Mariangela Mariani: il sindaco Ermanno Zacchetti “licenzia” l’assessore alla Cultura che a differenza dell’ex compagno di lista Daniele Restelli non ha lasciato Vivere Cernusco per proseguire il mandato agli sgoccioli, in primavera infatti si tornerà alle urne. Il primo cittadino aveva chiesto alla lista di sinistra un chiarimento dopo aver sospeso gli incarichi di entrambi in giunta, pur mantenendoli al loro posto "in attesa della verifica".
Dopo 15 anni Restelli ha strappato con i suoi e ora continuerà a occuparsi di Servizi sociali, Ecologia e Lavoro, Mariani invece è rimasta fedele a Vivere, non ha sconfessato, come le si chiedeva, quella parte della lista che ha votato contro il pre-bilancio portando alla luce una crisi che si trascinava da tempo. Una scelta fatta invece da altri consiglieri della stessa sinistra, ormai ex, Debora Comito e Gianni Cervellera, entrati nel gruppo misto.
E se Zacchetti fa il pompiere "andiamo avanti con entusiasmo fino alla fine", gli alleati con cui è in rotta replicano che "c’è poco da stare allegri: la coalizione è saltata, il Pd, cioè il suo partito, è spaccato, il segretario Galbiati si è dimesso, e uno dei nostri assessori è stato cacciato". Un quadro tutt’altro che idilliaco, "avevamo chiesto un ampliamento della maggioranza - ricorda Vivere - ci siamo ritrovati con una campagna acquisti nel campo avversario", la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Sull’altro fronte, il primo cittadino ha vissuto il pollice verso al documento in aula come una pugnalata senza preavviso, "in giunta era passato all’unanimità", ricorda. Un’apertura di Vivere "mi aveva spinto ad attendere, ma dopo avere ascoltato le posizioni di Mariani sono stato costretto a trarre le conseguenze - spiega - fra noi è venuta meno la solidarietà".
I ringraziamenti di rito "le avevo affidato alcuni dei beni più preziosi della città: la cultura e le associazioni", chiudono un rapporto che è durato quasi 10 anni, entrambi infatti erano nella squadra dell’ex sindaco ora senatore dem Eugenio Comincini. Le parole di circostanza non nascondono l’attrito crescente sfociato nel divorzio. La scelta del futuro assessore è la prossima mossa che rivelerà i nuovi equilibri.