di Marianna Vazzana
MILANO
L’Inter svela il progetto del nuovo stadio di Rozzano: un impianto "ultra moderno" con capienza fino a 70mila posti, immerso in un parco attrezzato con strutture sportive, aree di ristoro, negozi e servizi per i tifosi, visitatori e la cittadinanza. Questo è il piano, anche se la porta per il “Meazza-bis“, da realizzare in area San Siro, non è chiusa definitivamente. "A fare la differenza – spiegano dal club – sarà il tempo: la soluzione pronta prima sarà quella da adottare".
Intanto, ecco le due ipotesi progettuali per Rozzano, a firma dello studio internazionale Populous, sul tavolo dopo che il 5 ottobre scorso il Comune dell’hinterland ha approvato la variante al Pgt con la previsione di un nuovo stadio (e per la prima volta la parola “stadio“ è entrata nel documento). Ora il club nerazzurro attende la pubblicazione dell’approvazione della variante per poi procedere con l’obiettivo di acquisire l’area individuata. Nel frattempo è cominciato il dialogo con l’Amministrazione per capire il da farsi e sbrogliare alcuni nodi, in particolare sul tema viabilità. L’obiettivo del club è quello di presentare il progetto entro aprile 2024, in modo da ottenere l’autorizzazione entro un anno e mezzo, iniziare a costruire ed essere pronti per la stagione 20282029 con il nuovo stadio.
Il tema è caldo anche a Palazzo Marino. Mercoledì, durante la commissione quadrigiunta convocata ad hoc, il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato che l’orientamento del Comune è "ricorrere contro il parere positivo del Ministero della Cultura sui presupposti di interesse culturale sul secondo anello" del Meazza. E ha lanciato un ultimatum alle squadre: "Chiederemo una risposta definitiva" sul progetto congiunto sul nuovo stadio "in 120 giorni".
"Non ho idea – ha evidenziato ieri – di quali saranno le tempistiche del ricorso contro il vincolo posto su San Siro ma faremo due cose adesso. Da un lato il ricorso, dall’altro inviteremo le squadre di nuovo a riflettere sulla possibilità di stare a San Siro". Che ne pensano, le squadre? "Non c’è stata rinuncia al procedimento aperto di San Siro, negli ultimi quattro anni ci siamo messi a disposizione per soddisfare le esigenze del Comune. La variante tempo è importante, sono quattro anni che stiamo attendendo risposte – parole del Ceo dell’Inter, Alessandro Antonello –. Il progetto che andrà avanti è quello con tempi certi". Ma la ristrutturazione del Meazza, però: "Non è mai stata nei nostri piani".
Intanto, anche il Milan non sta con le mani in mano e va avanti nell’iter urbanistico per costruire la sua nuova casa da 70mila posti a San Donato Milanese. "La questione – evidenzia il presidente del Milan Paolo Scaroni – si è trascinata per anni, poi è arrivato quasi un colpo di grazia con l’indicazione della Sovrintendenza sul secondo anello di San Siro e così abbiamo iniziato a valutare la possibilità di costruire un nuovo stadio da soli. Vogliamo fare lo stadio più bello del mondo. Per me San Donato è una grande opportunità, mi auguro che il nuovo impianto, da 70mila spettatori, diventi iconico come San Siro. Nei nostri piani, la prima partita sarà a luglio-agosto del 2028".