MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Il suicidio in ospedale. A 21 anni denuncia stupro: "Violentata in corsia". E si lancia dal quarto piano

Gli abusi sessuali sarebbero avvenuti in un pronto soccorso nel Milanese. Si è uccisa all’indomani del ricovero nel reparto di ginecologia. Fermato un magazziniere 28enne. L’azienda sanitaria: siamo sotto choc.

Il suicidio in ospedale. A 21 anni denuncia stupro: "Violentata in corsia". E si lancia dal quarto piano

Il suicidio in ospedale. A 21 anni denuncia stupro: "Violentata in corsia". E si lancia dal quarto piano

e Nicola Palma

VIZZOLO PREDABISSI (Milano)

Prima la violenza in pronto soccorso. Poi il suicidio, nella stessa struttura sanitaria in cui sarebbe stata abusata sessualmente. Il dramma di L. L., ventunenne originaria di Cernusco sul Naviglio, si è consumato in meno di un giorno all’ospedale di Vizzolo Predabissi, comune di circa quattromila abitanti dell’hinterland sud-est di Milano. Ecco i fatti, messi in fila anche in un comunicato diramato ieri sera dal procuratore capo di Lodi Maurizio Romanelli, che sta coordinando le indagini dei carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese e della stazione di Melegnano.

Nella notte tra lunedì e martedì, stando a una prima ricostruzione, la ragazza, che si trovava nel pronto soccorso del centro clinico per un ricovero sociale, sarebbe stata avvicinata dal ventottenne A. S., italiano nato in Ucraina, incensurato di professione magazziniere. Quest’ultimo, secondo una versione al vaglio degli inquirenti, era arrivato in ospedale accompagnato in auto da alcuni amici dopo una serata ad alto tasso alcolico. Qui le versioni dei due divergono. La ventunenne, che si trovava su una barella in una camera di degenza, ha riferito ai militari di essere stata prima molestata verbalmente dallo sconosciuto, poi palpeggiata e infine violentata. Il ventottenne, invece, ha riferito che il rapporto sarebbe stato consensuale, dopo un rapido approccio avvenuto mentre entrambi erano in attesa di cure in ospedale. La ragazza è riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto agli infermieri dell’ospedale, che a loro volta hanno immediatamente allertato il 112.

I carabinieri di Melegnano sono arrivati nel giro di pochi minuti e hanno bloccato il presunto aggressore, che a valle degli accertamenti investigativi è stato sottoposto a un fermo di indiziato di delitto con le accuse di violenza sessuale e lesioni. La ventunenne è stata trasportata in stato di choc al centro antiviolenze della clinica Mangiagalli. Al termine degli esami, è stata riaccompagnata a Vizzolo Predabissi, dove i medici l’hanno dimessa con una prognosi di 20 giorni. Contestualmente, la ragazza è stata ricoverata nel reparto di Ginecologia, in vista di un successivo collocamento in una struttura protetta per motivazioni precedenti e ancora in fase di approfondimento da parte dei militari.

Qualche ora dopo, attorno alle 20.30 di martedì, L. si è lanciata da una finestra del quarto piano, lo stesso in cui è ubicato il reparto in cui era ricoverata: per lei non c’è stato nulla da fare, nonostante i soccorsi tempestivi. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo della ventunenne, anche se i primi accertamenti hanno escluso ipotesi alternative al gesto volontario. Nel frattempo, la stessa Procura ha inoltrato al gip la richiesta di convalida del fermo e di misura cautelare in carcere per il ventottenne. La Regione Lombardia ha immediatamente costituito una Commissione di verifica coordinata dal vicedirettore della Direzione generale Welfare Alberto Ambrosio e composta da professionisti di Ats Città metropolitana di Milano e dell’Agenzia dei controlli. Gli ispettori si recheranno oggi in ospedale per iniziare le attività di verifica.

"Tutto l’ospedale è ancora sotto choc – l’incipit della nota diramata dall’Asst di Melegnano e della Martesana –. Come Asst abbiamo subito avviato un audit interno per verificare quanto accaduto. Regione Lombardia è stata immediatamente informata e si sono avviati congiuntamente ulteriori approfondimenti. La totale collaborazione di Asst è stata offerta alla magistratura e, vista la delicata situazione, resta il massimo riserbo sulla vicenda".