MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Il Superbonus diventa un incubo: 900 famiglie nel limbo da 3 anni. E ora gli operai (senza stipendio da mesi) fermano il cantiere

In via dei Pini a Piave Emanuele situazione tesa: lavoratori e inquilini in protesta. I residenti esasperati: "Nei palazzi sventrati siamo invasi da polvere, macerie e topi. I lavori dovevano durare 9 mesi"

Il Superbonus diventa un incubo. Da 3 anni 900 famiglie nel limbo

Pieve Emanuele, ieri mattina in via dei Pini è scattata la protesta degli operai, senza stipendio da mesi. Anche i residenti sono esasperati: "Nei palazzi sventrati siamo invasi dalla polvere, dalle macerie e dai topi".

Il “Superbonus 110%” diventa un incubo per tre condomìni di via dei Pini (civici 4, 6 e 7), una vicenda che coinvolge 900 famiglie, trecento per ogni stabile. Un incubo anche per gli operai, che ancora una volta sono rimasti senza stipendio. Quello di Pieve Emanuele è uno dei più grandi cantieri d’Italia tra quelli del 110%, per un valore complessivo che sfiora i 200 milioni di euro.

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Ma qualcosa è andato storto e dopo polemiche, proteste, liti giudiziarie, ieri è esplosa la protesta. Prima quella degli operai impegnati nel cantiere, in prevalenza stranieri, che attorno alle 9 hanno dato vita a una protesta eclatante. Sono saliti sulle impalcature, hanno iniziato a smontarne una parte e a lanciare a terra alcuni pezzi, mentre altri venivano battuti per attirare l’attenzione. La manifestazione ha attirato i residenti del palazzone, il civico 4 di via dei Pini, che sono scesi in strada per capire cosa stesse accadendo. "Non ci pagano da mesi e siamo stanchi di aspettare, basta promesse", spiega un giovane muratore. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale. Gli operai sono scesi dalle impalcature e assieme al responsabile del cantiere hanno detto che non riprenderanno i lavori fin quando non saranno pagati. Quindi cantiere fermo.

Mentre da una parte si placava la rabbia degli operai, dall’altra è salita quella degli inquilini del palazzone ai quali si sono aggiunti anche rappresentanti dei civici 6 e 7 che versano nelle stesse condizioni. Sono seguiti momenti di dura contestazione, per fortuna mai sfociati in violenza sebbene i residenti siano davvero esasperati. "Sono esattamente 3 anni che hanno inaugurato il cantiere in pompa magna con taglio del nastro e sindaco con fascia tricolore. I lavori dovevano durare 9 mesi e invece siamo in ballo da anni – spiega una delle residenti –. Abbiamo i palazzi sventrati, devastati, i terrazzi distrutti, senza piastrelle, siamo invasi da polvere, macerie e topi e non sappiamo quando e se terminerà questo disastro".

Per ora i cantieri (di via dei Pini, 4,6 e 7) restano fermi. Ieri ha prevalso il buon senso, anche se il quartiere è una polveriera pronta a esplodere. "Non possiamo nemmeno pensare di vendere le nostre case, perché avendo avviato la procedura del Bonus per 5 anni dobbiamo tenerci le case – spiega un’altra inquilina –. Se non finiranno il lavoro, anche se non dovessimo rimetterci i soldi del cassetto fiscale, dovremo spenderne per sistemare la facciate dei palazzi, i balconi e tutto il resto".