Sin dai primi giorni, i carabinieri mettono a disposizione dei pm anche i filmati girati da una dashcam e da una bodycam: la prima era montata nell’abitacolo della terza macchina, "Volpe 60"; la seconda era appuntata sull’uniforme di uno dei militari. Il 7 gennaio, Tg3 e TgLa7 trasmettono alcune immagini registrate dalla dashcam e parte delle comunicazioni tra pattuglie del Radiomobile e centrale operativa, comprese l’esclamazione "Vaffa... non è caduto" dopo l’impatto in via Lovanio e la risposta "Bene" all’affermazione "Sono caduti" pronunciata da chi in quel momento non conosceva né le circostanze dell’incidente né le condizioni dei feriti. Nove giorni dopo, il programma Dritto e Rovescio manda in onda parte del contenuto della bodycam, che ha immortalato i primi soccorsi a Ramy e Fares. Alcuni di quei fotogrammi non sono agli atti: il militare della bodycam viene sentito dai pm; e scattano gli accertamenti per capire se non li abbia consegnati di proposito o se ci sia stato un errore di trasmissione. E poi c’è un altro video, quello che il testimone oculare Omar E. afferma di aver girato col suo smartphone per riprendere l’inseguimento. Due carabinieri, inquadrati anche dalla dashcam in quei momenti, lo avrebbero costretto a eliminarlo, senza visionarlo: sono indagati per depistaggio e favoreggiamento. Il telefono finisce prima alle Iene e poi agli avvocati di Fares, prima di essere sequestrato. La Procura ha dato mandato all’informatico Marco Tinti di provare a recuperarlo: impresa complicata. Meno difficile trovare traccia della cancellazione forzata.
CronacaIl testimone, il filmato eliminato e i frame di dashcam e bodycam