
Il trapper Simba la Rue esce dal carcere e torna ai domiciliari
Scarcerato, torna ai domiciliari Mohamed Lamine Saida, ossia il trapper 20enne Simba La Rue (nella foto), arrestato in due indagini milanesi tra luglio e ottobre scorso, nelle scorse settimane era tornato in carcere perché, nel corso di una serie di controlli, erano state riscontrate "violazioni" da parte del giovane del regime dei domiciliari: più volte in casa con lui erano state trovate altre persone che non dovevano esserci, alcune anche arrestate per spaccio, e in un’occasione era "in compagnia di una giovane seminuda adagiata sul divano, estranea al nucleo familiare". Ora il Riesame ha accolto il ricorso del legale del trapper, l’avvocato Niccolò Vecchioni, e ha disposto la scarcerazione e il giovane è tornato ai domiciliari (non ancora note le motivazioni del provvedimento). La difesa aveva fatto riferimento alle "perduranti gravi criticità relative allo status fisico del Saida", ferito ad una gamba nel corso di un agguato e operato nei mesi scorsi. Condizioni che "non consentano la permanenza dello stesso presso un istituto di pena".