Milano – Di qui, nel 1859, fecero il loro ingresso in città Napoleone III e Vittorio Emanuele II, acclamato come re d’Italia. Del resto, quale luogo migliore per celebrare la vittoria di Magenta? Perché l’Arco della Pace è uno dei monumenti trionfali più importanti di Milano. Iniziato nel 1807, i lavori vennero interrotti con la caduta di Bonaparte e poi ripresi dagli austriaci, che lo intitolarono alla pace raggiunta in Europa con il congresso di Vienna. Inaugurato nel 1838, oggi sorge fra due ex caselli daziari in un’ampia piazza circolare: il semicerchio dal lato di parco Sempione è delimitato da una gradinata un po’ dissestata, presa d’assalto la sera da giovani che sorseggiano birre e drink.
"Intorno è pieno di bar e ristoranti, mentre una volta erano tutte abitazioni – racconta Emilio Guidi, che abita vicino –. Qui organizzano anche eventi, concerti e manifestazioni". E ora c’è pure una pista di pattinaggio. "Non sembra Milano, ma un paese a parte – aggiunge Federica Bolla, che frequenta l’Arco da sempre –. Qui intorno ci si chiama ancora per nome. Se potessi permettermelo, ci vivrei anch’io".