
Oggi la Baggina si difende con una video-conferenza stampa, ma intanto sono decine i familiari degli anziani deceduti che chiedono di essere sentiti dalla Procura.
Questa mattina il Pio Albergo Trivulzio, al centro dell’inchiesta sulle residenze sanitarie e la strage silenziosa dei nonni, farà con i giornalisti "il punto della situazione insieme al professore Fabrizio Pregliasco", supervisore scientifico, "e all’avvocato dell’ente, Vinicio Nardo", che rappresenta anche il dg Giuseppe Calicchio, indagato nell’inchiesta aperta dalla Procura per epidemia e omicidio colposi sulle morti di circa 200 anziani.
Intanto però il Comitato per la verità al Trivulzio attacca: "Da informazioni e testimonianze acquisite, noi famigliari abbiamo riscontrato gravi carenze nell’organizzazione" che ha prodotto la decimazione degli ospiti. Uno scenario che, dicono, "ha avuto origine dalle carenti procedure interne adottate" e che "avrebbero dovuto essere rilevate dalla Ats (Azienda tutela salute, ex Asl, ndr), responsabile delle verifiche finalizzate all’accreditamento dell’ente".
Per il Comitato "appare dunque evidente oggi un conflitto di interessi in seno all’Ats, ieri responsabile delle verifiche e oggi a capo della commissione di verifica". Il portavoce del Comitato Alessandro Azzoni chiede, inoltre, "di poter accedere agli atti di questa Commissione, che da quasi un mese ormai si sta occupando di queste vicende, per iniziare ad avere le risposte che i familiari da tempo attendono".
Intanto sono proseguite anche ieri, negli uffici di piazza Umanitaria,le audizioni davanti alla polizia giudiziaria dei familiari di anziani morti per Covid nelle case di riposo al centro delle inchieste della Procura sui contagi e i morti tra gli anziani ospiti. E altri colloqui, sempre con i parenti di ospiti ricoverati, sono stati programmati per i prossimi giorni.
Ieri sono iniziate le audizioni dei lavoratori - operatori sociosanitari e infermieri - di alcune delle strutture sotto inchiesta. Anche la scorsa settimana, per ricostruire la "catena" di direttive e comunicazioni tra Regione Lombardia, Ats (ex Asl) e case di riposo, gli investigatori e gli inquirenti milanesi hanno sentito a verbale alcuni funzionari dell’amministrazione regionale e dell’Agenzia di tutela della salute, come testimoni.
E negli stessi giorni sono stati ascoltati a "sommarie informazioni testimoniali" i primi familiari di vittime e operatori sanitari, anche del Pio Albergo Trivulzio (dove a marzo si sono contati circa 200 morti) che si sono presentati spontaneamente e cntinuano a chiedere di essere sentiti.
M.Cons.