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Ha un significato speciale, fa notare la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, promotrice della legge per la sicurezza del...
Ha un significato speciale, fa notare la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, promotrice della legge per la sicurezza del personale sanitario varata mentre gli ospedali iniziavano a svuotarsi dalla coda della prima ondata, a giugno 2020, che il documento d’indirizzo previsto da quella legge per gestire e prevenire le violenze contro i camici che sarebbero esplose dopo la pandemia (4.836 episodi segnalati in Lombardia nel 2023, quasi un terzo in pronto soccorso; 424 richieste d’intervento e 22 ospedali che hanno dovuto premere il pulsante d’allarme) sia stato approvato, e all’unanimità, dalla Commissione Sanità del Pirellone proprio ieri 20 febbraio, nel quinto anniversario del tampone di Codogno che spalancò il baratro sotto la Lombardia, primo pezzo d’Occidente travolto dal virus. "Quegli eroi dimenticati troppo in fretta ancora oggi subiscono turni massacranti, stipendi inadeguati e servizi spesso carenti, oltre a essere esposti quotidianamente a gravi rischi di violenza", ricorda Rozza festeggiando che "dopo quattro anni, finalmente si vedono i primi risultati".
Il documento di indirizzo licenziato in Commissione con parere favorevole prevede sia misure tecnologiche (come sistemi di videosorveglianza e allarmi collegati alle forze dell’ordine), che azioni organizzative (come l’aumento del personale in caso di superaffluenza nei pronto soccorso, ma contemporaneamente anche l’attivazione di vigilantes per almeno 12 ore nelle aree più a rischio, e come il “Caring Nurse”, un operatore specializzato nella gestione della relazione con pazienti e familiari), che formazione su strategie di comunicazione e tecniche di de-escalation.
Gi. Bo.