GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il voto in commissione regionale. Indennità differita, primo via libera dopo l’abolizione dei vitalizi nel 2013

Ora tocca all’Aula del Pirellone. Si stima un assegno di 580 euro al mese agli ex consiglieri over 65. Forte (FdI): "Misura diversa dalla precedente, nessun aumento dei costi". Contrari Pd e Cinque Stelle.

Ora tocca all’Aula del Pirellone. Si stima un assegno di 580 euro al mese agli ex consiglieri over 65. Forte (FdI): "Misura diversa dalla precedente, nessun aumento dei costi". Contrari Pd e Cinque Stelle.

Ora tocca all’Aula del Pirellone. Si stima un assegno di 580 euro al mese agli ex consiglieri over 65. Forte (FdI): "Misura diversa dalla precedente, nessun aumento dei costi". Contrari Pd e Cinque Stelle.

La commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge che introduce un assegno vitalizio per gli ex consiglieri, calcolato col metodo contributivo. Per l’esattezza si tratta di un’indennità differita. Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza: FdI, Lega, Forza Italia, Lombardia Ideale e Noi Moderati. Contrari Pd e Movimento 5 Stelle. Astenuto Luca Ferrazzi, consigliere del Gruppo Misto nonché firmatario del primo progetto di legge sul ripristino dei vitalizi, quello che, una approdato in Aula, è stato poi rinviato in commissione per approfondimenti. Prima del voto è stato respinto l’emendamento di Nicola Di Marco (M5S) col quale si chiedeva il ritiro del provvedimento. Ora il progetto di legge dovrà essere approvato dal Consiglio.

Nel dettaglio, si intende introdurre un’indennità differita in favore dei consiglieri regionali eletti in questa legislatura e nelle successive nionché ai componenti della Giunta e ai sottosegretari. Il ricorso all’indennità differita non è automatico ma volontario e per chi abbia compiuto 65 anni e ne abbia trascorsi almeno 5 in Aula sarà di circa 580 euro al mese. La trattenuta prevista è dell’8,8% dell’indennità di carica, a sua volta pari a 6.327 euro mensili, e andrà a costituire un fondo che, al compimento dei 65 anni di età e a seguito di almeno 5 anni di mandato, riconoscerà ai consiglieri regionali l’assegno calcolato col contributivo. I contributi trattenuti annualmente saranno rivalutati, con un incremento di 2,75 volte, attraverso coefficienti che variano a seconda dell’età. Matteo Forte (FdI), presidente della commissione e relatore del provvedimento, invita a "sgombrare il campo da equivoci: non si tratta di ripristinare i vitalizi, già aboliti, ma di dare la possibilità ai consiglieri di aderire a un’indennità differita calcolata col contributivo. Non c’è alcun aumento dei costi della politica perché le cifre accantonate si compenseranno con la riduzione delle spese dei vitalizi per i consiglieri in carica prima del 2013, anno in cui erano stati aboliti: vogliamo allineare la normativa lombarda a quella di numerose altre Regioni".

Per il Pd è intervenuta in commissione Carmela Rozza: "Noi siamo contro questa proposta di legge perché riteniamo che la strada maestra sia quella di coinvolgere a livello nazionale l’Inps, e far aprire la relativa casella, in modo che i consiglieri regionali possano versare contributi volontari e vedersi riconoscere la particolarità del proprio lavoro ricevendo un trattamento uguale a quello di tutti gli altri lavoratori". Duro Di Marco: "In un periodo storico in cui la pensione per i cittadini è diventata un miraggio, la priorità del centrodestra è quella di reintrodurre i vitalizi. Il Movimento Cinque Stelle ritiene che il tema, che è concreto e reale, debba essere affrontato attraverso una legge dello Stato che uniformi il trattamento previdenziale dei consiglieri regionali di tutta Italia a quello dei cittadini".