SIMONA BALLATORE
Cronaca

Ilaria Lamera, la pioniera delle tende contro il caro-affitti: “Delusi dal governo”

La futura ingegnera bergamasca lanciò in primavera la protesta al Politecnico: "Milano si è mossa per prima, ma ora il canone concordato va fatto funzionare. La mobilitazione riparte: io rifarei tutto da capo"

Ilaria Lamera in tenda davanti al Politecnico

Milano – Sua la primissima tenda, picchettata in piazza Leonardo da Vinci contro il caro-affitti: Ilaria Lamera, studentessa di Ingegneria ambientale al Politecnico, ripensa a quelle notti e alle canadesi che via via si sono diffuse a macchia d’olio in altre regioni. Tra le mani l’ultima indagine sui prezzi delle stanze, che continuano a salire "nonostante tutto".

Sorpresa?

"Mi stupisce un dato: la disponibilità di appartamenti per i fuorisede a Milano è aumentata del 36%. Cercheremo di capire il perché. Non so se l’aumento dei prezzi di ‘appena’ l’1% sia legato in qualche modo alle proteste. Non pretendevamo di cambiare le cose in due mesi, ma almeno se ne parla. Ora qualcosa deve cambiare e serve il massimo impegno di università e rappresentanze studentesche".

Milano resta comunque la più cara: rischia di allontanare?

"Purtroppo sì. Lo noto anche al Politecnico: sono molte di più le persone benestanti che conosco rispetto a quelle che fanno “fatica“. Su Instagram mi ha scritto un ragazzo della Val Seriana come me. Dopo due anni e mezzo non ce l’ha fatta più: perdeva sei ore di viaggio ogni giorno, non poteva permettersi di vivere qui. È un’ingiustizia. E anche i trasporti giocano il loro ruolo".

I prezzi sono cresciuti anche nella sua Bergamo e a Brescia.

"E non mi stupisce, credo abbia inciso il fatto di essere ‘Città della cultura’. C’è poi un nuovo quartiere molto bello e lussuoso, la ‘City Life di Bergamo’, credo possa aver contribuito insieme al fatto che le università sono sempre più competitive".

Cosa è cambiato da maggio?

"Il Comune di Milano è quello che si è mosso di più, lavorando sul canone concordato: ora va fatto funzionare però. Posso capire anche chi non è soddisfatto: il 20% in meno rispetto al prezzo di mercato è comunque tanto, non tutti gli studenti, i precari e gli anziani possono permetterselo. Temono che questo accordo finisca per legittimare prezzi non sostenibili. Ne parleremo tutti insieme il 16 e 17 settembre, all’assemblea nazionale".

Novità dal governo?

"Mi aspettavo di più, siamo rimasti delusissimi quando abbiamo visto per la tranche del Pnrr un taglio sugli studentati, nonostante le proteste. Ci hanno detto che è solo rimandato. Le promesse saranno mantenute?"

Intanto Ilaria ha trovato casa?

"Fino a luglio avevo trovato una stanza a 600 euro in Città Studi. Mi ero rimessa alla ricerca, ma nel frattempo ho parlato con la proprietaria di casa per potere tornare e spero di riuscire ad avere il canone concordato con lei".

Fuori com’è la situazione?

"I prezzi sono ancora assurdi. Ho visto camere a 800, mille euro e non solo vicino all’università, ci sono ancora proposte senza contratto o subaffitti illegali".

Torneranno le tende?

"Già alla fine di agosto ci troveremo dov’è tutto partito per gestire l’assemblea nazionale: spero partecipino in tanti".

Ci sarà anche la sua?

"No. Sin dall’inizio avevo detto che l’avrei messa la prima settimana della protesta, per passare il testimone, pur continuando a partecipare. Questa protesta è partita da me, mi sento molto coinvolta, ma non è la protesta di Ilaria, è la protesta di tutti. Non voglio che la si personalizzi troppo. Sto cercando di attivarmi per mantenere vivo il messaggio, sapendo che la gente si ricorda del simbolo. Ma ci sono tante altre tende e storie".

Alla luce di tutto, lo rifarebbe?

"Mille volte. Perché era una voce che passava sotto i banchi ma che nessuno aveva il coraggio di gridare. Portarla all’opinione pubblica è stato un risultato enorme. Personalmente, è stata un’esperienza di vita incredibile: insegna sacrifici, a confrontarsi con chi ha idee molto diverse. Tanti hanno riposto la loro speranza in questo movimento, che non è ancora un movimento. Non finisce qui".

Un’altra staffetta di tende?

"Magari... Siamo già in contatto con Roma, Bologna, Firenze".