“Ilaria Salis deve 90mila di affitto per occupazioni abusive”, Regione Lombardia chiederà ad Aler di recuperare il credito

Il Consiglio regionale ha approvato una mozione per avviare le procedure legali necessarie, fino al “pignoramento dei conti correnti”, nei confronti dell’eurodeputata

“Salis paga l’affitto”. “Occupare non è un diritto”. È questi slogan e con toni molto accesi che la maggioranza di centrodestra nel Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione che impegna il presidente Attilio Fontana a sollecitare Aler – la principale azienda che gestisce le case popolari in regione – “ad avviare immediatamente le procedure legali” per il recupero del presunto credito di 90mila euro nei confronti dell’eurodeputata Ilaria Salis, che lei ha definito una “richiesta senza prove”. Un presunto credito che dovrebbe essere riscosso anche attraverso “il ricorso al pignoramento dei conti correnti”.

Il presidente Fontana ha commentato dicendo che “se l’onorevole Salis ha un debito nei confronti di Aler deve pagarlo come lo devono pagare tutti i cittadini. Non capisco neanche questa grande mediaticità della notizia. In Italia vige una regola che chi ha un debito lo deve pagare”. L’occupazione, ha aggiunto, “non è una cosa compatibile con il nostro ordinamento. Se l’onorevole Salis sarà così forte da ottenere un cambiamento delle leggi e delle regole italiane la sua lotta sarà legittima”.

Il voto in aula

La mozione, presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Marcello Ventura è stata approvata con 45 voti favorevoli e 19 contrari. È durante la discussione che alcuni consiglieri di maggioranza, tra cui il capogruppo leghista Alessandro Corbetta, hanno esposto cartelli in aula con scritto “occupare non è un diritto”, “Salis paga l’affitto”.

Poco prima del voto, durante gli interventi dei consiglieri d’opposizione Onorio Rosati (Alleanza Verdi Sinista) e Nicola Di Marco (Movimento 5 stelle), i consiglieri di maggioranza hanno fatto un baccano tale da costringere il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani, a interrompere la seduta per ripristinare l’ordine.

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La replica di Sinistra Italiana

Dopo la mozione, il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato affermando che “siamo oltre il ridicolo, di una vicenda che vede Ilaria oggetto di una sorta di politica dell’accanimento. Le hanno chiesto 90mila euro, per un accertamento fatto oltre dieci anni fa. Non c’è nulla che dimostri che quella cifra esiste. Ma siamo di fronte al tentativo di trasformare le lotte sociali come questione di ordine pubblico, non è così. Le lotte sociali, a cominciare da quelle sul diritto all'abitare non possono essere ridotte a questioni di ordine pubblico”.

Cosa ha detto Ilaria Salis

Riguardo alle polemiche sull’occupazione degli alloggi popolari, Salis si era espressa qualche giorno fa dichiarando che “chi entra in una casa disabitata prende senza togliere a nessuno, se non al degrado, al racket e ai palazzinari”. “Essere occupante – ha detto – vuol dire abitare questo spazio precario e faticosamente trasformarlo in un luogo che si possa chiamare casa cercando di sistemarlo coi pochi mezzi a disposizione che si hanno”.

L’assessore alla Casa

“Ilaria Salis è chiamata in Parlamento a cambiare le leggi, non a istigare alla illegalità”, ha detto Paolo Franco, assessore alla Casa della Regione Lombardia e membro di Fratelli d’Italia, dopo che è stata approvata la mozione. “Regione si conferma dalla parte della legalità e degli inquilini che rispettano le leggi, gente perbene e onesta, non quelli che buttano giù le porte e non pagano quando potrebbero pagare”. 

“Non stiamo dalla parte di europarlamentari che fanno apologia di illegalità né tantomeno di gente che viene a manifestare chiedendo meno sfratti e meno sgomberi. Ma meno sfratti significa non adoperarsi per chi all'interno può pagare e non paga. C'è gente onesta, in lista d'attesa”.

Ad ogni modo, conclude Franco, “Aler ha operato con tutti gli occupanti abusivi nella misura del rispetto delle leggi e lo fa a prescindere da chi sono” ha proseguito l’assessore. Le case occupate nel territorio milanese erano circa 3.000 nel 2019 e “dopo cinque anni siamo arrivati a 2.600. Ma un dato importante riguarda il dato delle occupazioni abusive che vengono evitate, circa 700 all'anno solo nel milanese. Noi vogliamo stare sotto il 10% per quanto riguarda le case sfitte, questo è il nostro impegno”.