Milano – Ilaria Salis ha risposto per la prima volta alle accuse mosse contro di lei da Aler, quelle relative alla presunta occupazione abusiva dell’alloggio popolare di via Borsi 14 e del presunto debito contratto, di conseguenza, con la stessa Aler per il mancato versamento del canone d’affitto.
Lo ha fatto con un lungo post sui social. Lo ha fatto rivendicando innanzitutto la propria militanza nel “Movimento per la casa“ e denunciando di essere al centro di una strumentalizzazione politica.
"Sì, lo confesso! Sono stata una militante del Movimento di lotta per la casa che negli anni ha dato battaglia sul tema del diritto all’abitare – così inizia il post della parlamentare europea, eletta nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra –. Se qualcuno pensava di fare chissà quale scoop è solo perché è sideralmente lontano dalla realtà sociale di tale movimento, che si compone di decine di migliaia di abitanti delle case popolari e attivisti, i quali, per aver affermato il principio di avere un tetto sulla testa, sono incappati in qualche denuncia. Le pratiche collettive dell’occupazione di case sfitte, il blocco degli sfratti, la resistenza agli sgomberi, gli sportelli di ascolto e la lotta per la sanatoria rappresentano un’alternativa reale all’isolamento sociale e alla guerra tra poveri, strumentalizzate tanto dalle forze politiche razziste quanto dal racket" prosegue Salis.
L’europarlamentare entra poi nel merito delle accuse: "Il totale dei crediti contabilizzati da Aler ammonta ad oltre 176 milioni di euro. La pratica di richiedere esose “indennità di occupazione“ agli inquilini, basata su presupposti a dir poco incerti, è una strategia utilizzata sistematicamente per spaventare gli occupanti e tentare di fare cassa. Voglio fare chiarezza sulla mia situazione. Aler reclama un credito di 90.000 euro nei miei confronti come “indennità“ per la presunta occupazione di una casa in via Borsi basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno. Sebbene nei successivi sedici anni non siano mai stati svolti ulteriori controlli per verificare la mia permanenza, né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico rispetto a quella casa, Aler contabilizza tale credito e non si fa scrupolo a renderlo pubblico il giorno prima delle elezioni".
Dura la replica di Aler: "La quantificazione e la richiesta di una indennità è un atto dovuto di buona amministrazione, così come il contrasto all’abusivismo è un compito istituzionale di Aler perché chi occupa una casa toglie un diritto a chi è in graduatoria. L’Ente ha dato mandato agli avvocati di valutare se il tenore delle suggestioni personali della Salis possano integrare profili lesivi o diffamatori della propria immagine e reputazione".
Poi la pioggia di reazioni. "Mentre ci sono famiglie bisognose che rispettano le graduatorie, la Salis andava a occupare abusivamente gli immobili. Il padre, che ha lanciato anatemi a tanti, sarà ora ancora più orgoglioso di lei" attacca Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia. "La neocollega Salis esordisce giustificando chi occupa le case degli altri, incitando alle occupazioni abusive. Non mi pare un esordio di grande spirito legalitario", afferma Nicola Procaccini, eurodeputato di FdI. "Salis rivendica di aver fatto parte dei comitati di lotta per la casa, partecipando a occupazioni di immobili – sottolinea Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva –. Chissà cosa pensano le famiglie bisognose che in tutta Italia attendono da tempo un alloggio rispettando le graduatorie".