Nuovo impianto di trattamento rifiuti sull’area della discarica Systema, si riunisce la commissione consiliare, attorno a un tavolo sindaco e amministratori, minoranza, tecnici e il legale comunale: "Progetto ancora in fase di pre istruttoria e conferenza di servizi ancora in attesa d’avvio – spiega l’assessore all’ambiente Paolo Camagni – ma l’attenzione è alta. A breve vi sarà un’assemblea pubblica. È giusto condividere lo stato dell’arte". Sul progetto già qualche scudo alzato. Fra questi, quello della lista civica “Inzago città aperta“, che il giorno dopo l’incontro ha diramato una nota tranchant: "Ribadiamo la nostra posizione: Inzago ha già dato".
La commissione consiliare incaricata di monitorare, passo passo, l’iter del progetto – presentato ormai un anno fa dal gruppo Systema “in sostituzione“ di un piano per un nuovo lotto di discarica arenatosi sul nascere per motivi tecnici (uno fra tutti: il superamento del fattore di pressione regionale) – si è tenuta l’altra sera. Più voci attorno al tavolo: il sindaco Andrea Fumagalli e l’assessore Paolo Camagni, i rappresentanti dei gruppi consiliari di maggioranza e minoranza, i tecnici, un professionista incaricato dal Comune, il legale del Comune, lo staff dell’ufficio ambiente.
"Un dibattito sereno e serio – commenta Camagni – che ha dato modo di acquisire ulteriori informazioni. Siamo ancora in una fase prodromica: non è stata aperta la conferenza di servizi e la preistruttoria è in itinere". Nei giorni precedenti la riunione, una lista di minoranza ha accusato la Giunta di lentezza e inefficacia amministrativa: "Sin dal primo giorno – ha replicato Camagni – siamo ‘sul pezzo’. Non c’è alcun ritardo". La stessa lista ha denunciato opere già realizzate sull’area teatro del futuro intervento: "Lo verificheremo".
Il progetto prevede un impianto di trattamento per 60mila tonnellate l’anno di rifiuti speciali non pericolosi. Il no ‘a prescindere’ arriva da Inzago città aperta: "Pur mantenendo disponibilità ad approfondire lo studio delle pratiche, riteniamo importante ribadire la nostra posizione politica: non vogliamo un altro impianto sul nostro territorio; e non vogliamo pensare a possibili scenari, ora non prevedibili, dopo la chiusura del lotto C". Ancora: "Potrà essere un impianto di nuova generazione, insonorizzato e senza odori, ma porterà sul nostro territorio tonnellate e tonnellate di rifiuti, traffico e inquinamento. L’azione tecnica non basta. Ci vuole l’azione della gente e quella della politica".