GIORGIO
Cronaca

Impresa sociale lombarda e Ucraina

Giorgio

Fiorentini*

Emergenza Ucraina. Tutte le profughe ucraine diventeranno badanti? Impossibile e spreco di risorse e talenti! Stiamo parlando delle profughe ucraine accolte in Italia che, ad oggi, sono circa 40.000 considerando che il totale è di circa 80.000 persone. Non abbiamo ancora dati sul profilo esatto delle ucraine profughe, ma le prime impressioni ci dicono che sono di cultura media e medio-alta, molte parlano inglese, alcune sono arrivate con la propria automobile ed hanno con sé i figli minori (circa 29.000). Le polarizzazioni sono sulle grandi città di cui Milano è la più gettonata. E la Lombardia, insieme all’Emilia Romagna, è regione di riferimento. Per avere un’accoglienza più strutturata e con una prospettiva di stabilità una via possibile è quella di sviluppare Imprese Sociali. I vantaggi di questa operazione sarebbero di sistema, si darebbe un respiro di prospettiva più certo. Potrebbero essere uno spin-off delle imprese sociali non profit e profit lombarde e si eviterebbero in parte opportunismi di sfruttamento o peggio ancora di tratta. In Italia la comunità ucraina conta 236.000 cittadini che stanno ammortizzando l’arrivo dei profughi (circa il 90%). È un ricongiungimento qualificato considerando che si innesta su un tessuto di occupazione diffuso. Questa imprenditorialità sociale potrebbe anche incanalarsi nella rivalutazione dei borghi nascosti e turisticamente attraenti della Lombardia. E anche se una parte delle profughe ucraine si dedicheranno al lavoro di cura è necessario che si strutturino in imprese sociali che avrebbero un livello di penetrazione nel mercato decisamente superiore rispetto alle singole persone ed offrirebbero maggiori garanzie alle famiglie. Faccio notare che le attività, nella nostra fattispecie, sono possibili in tutti i settori economici. Sarebbe una scelta del sistema Milano e Lombardia.

*Università Bocconi