Milano – Organizzare un funerale di Stato in 48 ore è impresa tutt’altro che agevole, anche se l’esperienza di decine di grandi appuntamenti ha fornito quel bagaglio di conoscenze necessario per ricalibrare e modellare il sistema già collaudato della gestione dei concerti in pieno centro. D’altro canto, le esequie di Silvio Berlusconi presentavano una serie di ulteriori difficoltà rispetto a uno spettacolo di massa, non foss’altro perché in mezza giornata si sono ritrovati in città le più alte cariche istituzionali, tutto il governo, mezzo Parlamento e personalità di ogni ordine e grado. Da aggiungere che l’età media delle persone attese per l’ultimo saluto al Cavaliere era nettamente superiore a quella di chi affolla abitualmente gli eventi musicali.
Per questo, i sopralluoghi di martedì pomeriggio coi Cerimoniali di Palazzo Chigi e Quirinale hanno portato a ridurre la capienza di piazza Duomo fissata a quota 20mila dalle regole di "safety and security": la parte più vicina al sagrato alto è diventata zona rossa per dare margine di manovra al corteo funebre e creare un cuscinetto di sicurezza tra il pubblico e il limitare della porta principale della Cattedrale. Il piano di sicurezza predisposto dal prefetto Renato Saccone, dal questore Giuseppe Petronzi e dal comandante provinciale dei carabinieri Iacopo Mannucci Benincasa entra nel vivo all’alba: svuotamento e rimozione dei cestini dei rifiuti, bonifica e sigillo dei tombini fognari. I divieti di sosta sono già posizionati dalla sera precedente in piazza Fontana, via delle Ore, via Pecorari, via Rastrelli, via Mengoni, via Cattaneo, piazza Diaz e via Larga.
Alle 7 arrivano le 1.500 transenne che serviranno a delimitare l’isola recintata per 10mila spettatori (alla fine se ne conteranno 15mila nell’area che si estende dal secondo Arengario alle aiuole con le palme, fino a sconfinare in via Torino e piazza Mercanti e nel corridoio di passaggio lato Galleria).
In mattinata, vanno in scena le consuete ispezioni anti-esplosivo: unità cinofile e artificieri passano al setaccio piazza, stabili che vi si affacciano, metrò, Ottagono e Cattedrale (su fino alle terrazze). Otto i varchi d’accesso, presidiati da squadre guidate da funzionari di via Fatebenefratelli e composte da agenti, carabinieri o finanzieri con metal detector: uno all’angolo con via Mazzini, uno sul lato dei portici settentrionali, due all’angolo con corso Vittorio Emanuele, uno all’angolo tra piazza Fontana e via Cardinal Martini, due in zona Palazzo Reale e uno in via Marconi angolo Dogana.
In campo pure i tiratori scelti, collocati in alcuni punti strategici per monitorare dall’alto la presenza di eventuali pericoli, e i nuclei di pronto impiego, fino a San Babila e Cordusio. I primi "spettatori" iniziano ad arrivare poco dopo le 10, quando i treni delle linee gialla e rossa saltano già la fermata Duomo.
Alle 13 parte sull’asse Diaz-Marconi la sfilata di calciatori, vip dello spettacolo, politici, imprenditori e manager. Un’ora e venti minuti più tardi, i maxischermi segnalano la partenza del corteo funebre da Villa San Martino, scortato dalla Stradale: il percorso cittadino, senza tangenziale, prevede passaggi a Villasanta, Monza e Sesto San Giovanni; poi si aggiungono i motociclisti della locale per aprire la strada alla carovana di auto e van lungo il tragitto che si snoda tra piazzale Loreto, la circonvallazione interna da viale Abruzzi a piazza Emilia e la direttrice corso XXII Marzo-piazza Cinque Giornate-corso di Porta Vittoria, fino alla svolta a destra in piazza Fontana e agli ultimi duecento metri.
Alle 14.50, il Capo dello Stato Sergio Mattarella prende posto nella prima fila a sinistra della navata centrale. Il feretro arriva cinque minuti dopo, accolto dagli onori militari di sei carabinieri in alta uniforme. Nel frattempo, i controlli in centro proseguono su più fronti: gli specialisti della Mobile fanno in tempo ad arrestare una ladra seriale di 21 anni e a restituire il cellulare all’ignaro derubato. Alle 16, la salma di Berlusconi riprende la strada di Arcore. La gente comincia a defluire. Il funerale di Stato è in archivio.