
di Marianna Vazzana
Gli ascensori sono pronti, cartelli e transenne sono stati rimossi. "E cosa si aspetta a far entrare l’impianto in funzione?". Lo domandano, da giorni, residenti e commercianti di piazza Negrelli e dintorni guardando l’opera realizzata per eliminare le barriere architettoniche e consentire a tutti, anche a chi ha problemi di deambulazione o si sposta su una carrozzina, di attraversare il ponte che sovrasta il Naviglio Grande all’altezza di questa piazza. "I soldi sono stati spesi: siamo di fronte a uno spreco?", chiede un cittadino sulla pagina Facebook “Sei della Barona se...“. "C’era una squadra di operai presente fino alla settimana scorsa. Quei lavori sono andati a rilento e a singhiozzo. Ora quanto ci vorrà per avere, finalmente, gli ascensori attivi?", continuano Domenico Pupo, barista, e Antonio Del Gaudio, tra gli habituè della zona. Il progetto degli elevatori era stato presentato in pompa magna dal Comune di Milano a dicembre del 2018, coronamento dei due nuovi ponti realizzati in occasione di Expo 2015, uno all’altezza di piazzale Negrelli-via Parenzo e l’altro di via Lombardini. Il primo iintervento, dal costo previsto di oltre 140mila euro (a cui si aggiungono gli oltre 154mila euro per via Lombardini, il cantiere successivo) è a cura di MM, committente, mentre l’impresa appaltatrice è Maspero elevatori, come era riportato sul cartello insieme alla data di inizio e di fine lavori: 22 novembre 2019 e 2 aprile 2020. Due anni di ritardi, dovuti sia alla pandemia e sia a "inadempienze dell’appaltatore relative alle forniture dei materiali e alle conseguenti installazioni. L’appaltatore è già stato formalmente diffidato", spiegava MM lo scorso luglio.
E ora che l’impianto è pronto? "Gli elevatori del ponte Parenzo (Negrelli) sono ultimati – risponde l’azienda – e sono in corso le attività di collaudo e redazione di certificazioni, per le quali sono previsti circa 15-20 giorni, in attesa di conferma. A seguire si procederà con la riconsegna al Comune di Milano che potrà attivare gli elevatori". Poi toccherà all’intervento-fotocopia all’altezza di via Lombardini, il cui progetto dovrà essere esaminato "dalla Soprintendenza. Solo dopo il suo parere positivo si potrà procedere alla realizzazione degli altri due elevatori con il medesimo progetto architettonico". Se il "sì" non ci sarà, "il progetto dovrà essere rivisto, considerando le osservazioni della Soprintendenza, e riappaltato un nuovo sistema".