Numeri da grande industria quelli dello sci per le montagne lombarde. "In base agli ultimi dati disponibili, relativi alla stagione invernale 2022-23, le presenze nelle stazioni sciistiche lombarde sono state pari a 5,4 milioni di persone – spiega Cristian Celoria di Pwc Italy – che hanno pernottato in media 4,7 giorni e generato una spesa di 118 euro quotidiani, per un introito complessivo che ha superato i 633 milioni. La spesa si può ulteriormente suddividere in 256 milioni per gli alloggi, 153 milioni per lo sport, 81 per ristoranti e bar, 65 per gli alimentari, 49 milioni per lo shopping e 28 per altre voci minori. A fronte di queste spese si è generato un valore aggiunto per la nostra Regione di 497 milioni : 303 milioni per le imprese direttamente coinvolte, 128 milioni di fornitura indiretta e 65 di fornitura indotta".
Complessivamente il valore aggiunto generato ha dato lavoro a 8.742 persone, ai quali vanno aggiunti quelli degli impianti, degli alberghi, dei ristoranti e dei negozi. "In pratica per ogni milione di euro speso nel turismo montano in Lombardia si generano 800mila euro di valore aggiunto, che sostengono 13,8 lavoratori. I tre settori che hanno ottenuto più benefici in termini di occupazione sono stati quello legato agli alloggi e alla ristorazione (37%), il commercio al dettaglio e all’ingrosso (21%), il trasporto e magazzinaggio (14%). Giovani e donne (42 e 46 per cento) sono stati i lavoratori che hanno tratto più vantaggio, un dato quest’ultimo superiore alla media nazionale".
Lo studio ha calcolato anche il gettito fiscale, pari in totale a 43,2 milioni suddivisi in 38,8 milioni a beneficio della Regione e 4,4 milioni per i Comuni che guadagnano attraverso la tassa di soggiorno.
R.C.