Qui un tempo c’era la Fonderia Vedani, specializzata nel recupero dell’alluminio. Dismesso il sito, la zona è rimasta abbandonata fino all’arrivo di The Sign, che l’ha resa un distretto commerciale. E ora in quest’area nel Sudovest della città, appena oltre la circonvallazione esterna, si stende piazza Fernanda Pivano, uno spazio lastricato e punteggiato da qualche betulla e striscia di prato. Intorno, i palazzi delle multinazionali Aon, Ntt Data e, quasi concluso, quello di L’Oréal: "Sono maestosi – commenta Carlo Delfrate, che lavora qui –. Ma il verde-oro è troppo acceso, preferisco il blu dell’ultimo edificio". E poi ci sono bar e catene di ristorazione, dove mangiano o prendono un aperitivo i lavoratori e gli studenti della vicina università Iulm. Per il resto, la piazza è desolata: c’è giusto qualche dipendente che fuma una sigaretta. "Ma le aziende ci fanno tante esposizioni – racconta Simona Villa, che lavora qui –. A giugno c’è un giorno con i bimbi in ufficio e la piazza diventa un parco giochi". Un modo per ridar vita a questo spazio figlio della rigenerazione urbana.
Thomas Fox