ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

In volo verso i “suoi” bambini. Una scuola dedicata a Laura

A 25 anni dalla tragedia aerea, la gente del villaggio del Kosovo ha ricordato la 36enne milanese

A 25 anni dalla tragedia aerea, la gente del villaggio del Kosovo ha ricordato la 36enne milanese

A 25 anni dalla tragedia aerea, la gente del villaggio del Kosovo ha ricordato la 36enne milanese

"Laura era un po’ come Peter Pan, una sognatrice, con la sua vivace personalità". Così gli ex colleghi ricordano Laura Scotti, la 36enne milanese che sei mesi prima di morire in un disastro aereo avvenuto il 12 novembre 1999 aveva voluto dare una svolta alla sua vita, lasciando il lavoro che svolgeva in un’agenzia pubblicitaria e iniziando a collaborare con Aibi, l’associazione Amici dei Bambini, con sede centrale a San Giuliano e un’ampia rete di programmi umanitari in svariati Paesi. La sua attività si concentrava in particolare sull’ufficio stampa e la cura di progetti a sostegno dei bambini del Kosovo. Gli ultimi istanti della vita di Laura si consumarono su un volo, l’Atr-42 del Pam (Programma alimentare mondiale), che da Roma-Fiumicino la stava portando nella capitale kosovara, Prishtina. Poco prima dell’atterraggio, l’aereo si schiantò contro il crinale di una montagna; nessuna delle 24 persone a bordo sopravvisse. Nemmeno lei, che nel 2000 è stata insignita dell’Ambrogino d’oro (postumo) per il suo impegno umanitario.

A 25 anni dalla sua drammatica e prematura scomparsa, il ricordo di Laura Scotti è ancora vivo in seno ad Aibi e in particolare nella scuola kosovara di Grabovc, a lei intitolata. Qui, negli spazi dell’istituto che oggi accoglie 120 alunni dai 6 ai 15 anni, l’altro giorno, nell’anniversario dello schianto aereo, una cerimonia commemorativa ne ha ricordato l’impegno e la dedizione. "Laura è nota a tutti gli studenti e alle loro famiglie e nel villaggio tutti sanno perché la scuola ha questo nome fuori dal comune - racconta Gezim Berisha, direttore del plesso -.

Anche chi non ha potuto incontrarla di persona conosce la sua storia e ha sentito parlare della sua determinazione nel volere la scuola, come segno tangibile della possibilità, per i ragazzi, di vivere in armonia e realizzare i propri sogni". All’ingresso della scuola c’è un disegno che la ritrae; ora l’obiettivo è sostituirlo con un più celebrativo busto, per rimarcare "il bene fatto, che ancora porta il suo nome". Anche in Italia si cerca di tenere vivo il ricordo di Laura. A lei è dedicato un podcast della serie "Libere", ideato dalla collaboratrice di Aibi Francesca Mineo.