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Incendio a Milano, i racconti sotto choc delle dipendenti in turno di notte. Ora sono in ospedale per accertamenti

Gli anziani più pesanti sono stati trascinati per le scale con delle lenzuola. E c’è chi lancia un’accusa precisa: “Se si tira il collo alle cooperative, poi questi sono i risultati”

Incendio nella casa di riposo a Milano, il dolore dei parenti e i soccorsi

Milano – Le dipendenti che questa notte erano in turno nella casa di riposo di Milano dove è scoppiato un incendio «sono tutte sotto choc. Sono andate in ospedale a fare degli accertamenti. Quando sono andata a trovarle piangevano tutte e non c'era nessuno lì con loro per starle vicino»: è quanto ha raccontato Maria, una dipendente della Casa dei coniugi di via dei Cinquecento a Milano dove sono morte sei persone a seguito di un incendio, che oggi aveva il turno mattutino.

Anche sua sorella lavora lì e ieri era in servizio di notte: «Adesso è sconvolta - ha aggiunto Maria - così come tutte le colleghe. Lei ha cercato di fare uscire gli ospiti, poi li ha vestiti all'improvviso e li ha messi sulla carrozzina. Gli anziani più pesanti sono stati trascinati per le scale con delle lenzuola». Come ha spiegato Maria, «di solito c'è un'operatrice notturna per piano, che segue 4-5 nuclei composti da circa 17 persone - ha proseguito - ho visto male mia sorella e le altre colleghe che hanno dovuto spostare gli anziani, erano spaventatissime e facevano fatica con tutto quel fumo che hanno respirato».

Fuori dalla casa di riposo c'era anche Gianni, figlio di una donna che da 6 mesi è ospitata nella struttura: «Conosco due inservienti - ha spiegato - e da quello che ho visto e che ho potuto capire, sono soddisfatto anche adesso del servizio della struttura». Sua madre ora sta bene «ma ha inalato tanto fumo essendo al primo piano. L'hanno portata all'ospedale di Sesto ma fortunatamente è in codice verde - ha continuato - questa mattina ero pronto per andare a lavoro. Sono un dipendente comunale, ma ho dovuto chiedere un giorno di ferie».

Antonio, invece, la cui zia è stata nella struttura per quasi dieci anni, è critico e palesa una tesi molto precisa: «Se si tira il collo alle cooperative - ha concluso - poi questi sono i risultati».