
La protesta dei detenuti del Beccaria che hanno dato alle fiamme dei materassi: 11 intossicati e 2 feriti
Milano, 24 marzo 2025 - Ennesimo incendio al carcere minorile Beccaria di Milano. Secondo le prime informazioni, il rogo sarebbe divampato al secondo piano dell'istituto di pena, dove sarebbero stati dati alle fiamme alcuni materassi.
Una sorta di protesta scoppiata dopo la notizia che due ragazzi dovevano essere trasferiti nel carcere di Catania. A quel punto altri giovani dello stesso reparto si sono associati al loro disappunto e hanno appiccato il fuoco e danneggiato gli arredi.
L’intervento
Sul posto sono subito arrivati sette mezzi del Comando dei Vigili del fuoco di Milano, che hanno spento il rogo e hanno bonificato l’area. Nel giro di poco tempo la situazione è tornata sotto controllo.

Sono intervenuti anche i mezzi dell’Areu, l’agenzia regionale emergenza urgenza, e hanno soccorso dieci intossicati. Nessuno è in condizioni preoccupanti. Due agenti della Polizia penitenziaria sono invece rimasti feriti dal lancio di alcuni oggetti, piastrelle e pezzi di vetro, e sono stati portati al Pronto soccorso.

“È un triste fenomeno destinato a ripetersi se non si adegua la struttura al numero eccessivo dei detenuti - ha commentato all’Agi il garante dei detenuti di Milano, Francesco Maisto -. I trasferimenti anche in istituti molto lontani da Milano o in carceri per adulti sono in contrasto con l'ottica della giustizia penale minorile”.
Il bilancio finale
Alla fine dei movimentati soccorsi, si contano 11 persone lievemente intossicate e 2 feriti che sono agenti della polizia penitenziaria, colpiti dagli oggetti lanciati dai detenuti durante le proteste.
Le persone intossicate per il fumo prodotto dal rogo, appiccato a un materasso, sono nove detenuti, un agente della penitenziaria e il medico del carcere, soccorsi sul posto dal 118. Nell'istituto di via Calchi Taeggi, a seguito dei disordini, sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri. La situazione ora è sotto controllo.

Il sindaco Sala
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha voluto esprimere la sua "solidarietà agli agenti del Beccaria" dopo i disordini scoppiati nel pomeriggio nel carcere minorile della città. "Stiamo però parlando di un istituto penale che oramai da tantissimi anni non è adatto a svolgere il ruolo a cui è stato delegato - spiega -. Spero che il Ministero finalmente intervenga e avvii un progetto di profondo rinnovamento della struttura".
I precedenti
L’ultimo precedente risale alla notte del 13 marzo scorso, quando una quindicina di detenuti aveva appiccato una serie di roghi nelle celle, dando alle fiamme materassi e altre masserizie. Le guardie penitenziarie di turno si erano accorte di quanto stava accadendo e avevano subito chiamato i vigili del fuoco, che erano intervenuti nell’istituto di pena di via dei Calchi Taeggi insieme ai carabinieri del Nucleo Radiomobile. I sanitari di Areu erano arrivati con tre ambulanze e un’auto medica e avevano assistito complessivamente cinque persone lievemente intossicate dalle esalazioni.
Un raid simile era avvenuto lo scorso 31 agosto: tre detenuti erano scappati. Poco meno di due mesi prima, la sera del 7 luglio, alcuni reclusi avevano dato alle fiamme effetti personali presenti nelle celle, generando un incendio che era stato domato nel giro di pochi minuti dagli agenti della polizia penitenziaria. Le fiamme e soprattutto il fumo che si era sprigionato avevano però avuto come effetto immediato il trasferimento dei giovanissimi reclusi della seconda ala in un altro settore.