Milano, 14 febbraio 2022 - Incendio in uno stabile di via Bolla, a Milano. "Da circa 6 anni abbiamo depositato un esposto in procura denunciato la situazione di illegalità e pericolosità di stabilità e inagibilità dello stabile", ha scritto, domenica sera, in un post Facebook, Fabio Galesi, vicepresidente del Municipio 8 e assessore alla Casa. E ha proseguito con una domabda: "Da Regione Lombardia e Aler totale silenzio in questi 10 anni…Ma qualcuno che si prenda la responsabilità civile e penale per le condizioni degli stabili Aler ci sta?”. Galesi ha anche postato un video che immrotala il rogo divampato, nella parte dei sotterranei di via Bolla con le cantine che, afferma Galesi, sono “lastrate e piene d’immondizia”, complicando il lavoro dei vigili del fuoco. In base a una prima ricostruzione, sembra che a far divampare le fiamme sia stato un corto circuito. Per fortuna non ci sono stati feriti e i vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme prima che si estendessero ad altre aree dell'edificio.
"In via Bolla serve un intervento risolutivo subito", ha detto la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza. E ha aggiunto: "La situazione è al limit. Non si può continuare a ignorare o proporre soluzioni inefficaci e non conclusive alle condizioni di insostenibile degrado. Vanno trasferiti gli inquilini dei civici 38, 40 e 42, che oltre tutto pagano un affitto di circa 500 euro per alloggi a dir poco indecenti, abbattuti gli edifici e poi ricostruiti. Come del resto prevedeva una mozione approvata in consiglio nel 2018 ma a cui non è mai stato dato seguito". "Quello che si capisce dai fatti - ha affermato ancora Rozza- è che non c'è alcuna volontà da parte del Centrodestra e di Aler di trovare una soluzione a una condizione vergognosa per Milano e tutta la Lombardia. Per le case popolari servono interventi rapidi ed efficaci sulla sicurezza e la qualità dell’abitare. Non si può invece non sottolineare come nota di colore che dal centrodestra arriva solo un silenzio assordante. Per via Bolla non una sola sillaba".
Sulla questione è intervenuta anche Dijana Pavolovic, portavoce del movimento Rom e Sinti per l'Italia e già candidata in consiglio comunale nelle liste del Pd: "Lincendio di via Bolla di questa notte mette in luce, ancora una volta, il tema della precarietà e dell'abbandono di alcune zone della periferia milanese. Zone abitate per lo più da famiglie di Rom e Sinti per i quali da anni si chiede una integrazione sul territorio". "Case di cui si è quasi dimenticata l'esistenza e che spesso, molto spesso - ha aggiunto -, sono al centro delle vicende politiche perché strumentalizzate da parte di singoli partiti o esponenti degli stessi per interessi di corrente o di fazione. Il tema è ora mettere da parte gli interessi di parte e lavorare insieme per l'interesse della collettività arrivando a bonificare, sistemare e rendere civili queste abitazioni permettendo così una vera integrazione". "Purtroppo - ha proseguito Pavlovic - le situazioni in cui vivono gli abitanti di via Bolla sono risapute e acclarate. Si deve lavorare insieme per poter mettere a fattor comune tutte le nostre esperienze e consentire di dare dignità alle abitazioni e ai cittadini che vi abitano. Si parla spesso di illegalità e di occupazione abusiva. E qui dobbiamo distinguere tra chi si trova in questa situazione per necessità e bisogno e chi invece sfrutta la disperazione altrui. Diventa importante trovare una sistemazione temporanea dignitosa alle persone che ora vivono lì, legalmente e illegalmente. Per chi è illegale, poi, si deve iniziare un percorso di inclusione abitativa regolare. Aler deve abattere quell'edificio ormai irrecuperabile e realizzarne uno nuovo da assegnare agli abitanti che ora occupano legalmente, assegnando le altre case in base alle graduatorie. E' arrivato il momento che Comune, Aler e Regione si mettano ad un tavolo con associazioni, sindacati e inquilini e diano dignità alla zona e alle persone tralasciando i singoli colori politici".