Milano – La partenza dallo stabile di via Sapri. Il primo blitz nello showroom di via Cantoni per minacciare la madre del titolare. E il raid notturno per appiccare il fuoco.
Il presunto autore materiale dell'incendio costato la vita il 12 settembre 2024 a tre ragazzi cinesi è stato incastrato anche dalle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, che hanno consentito agli investigatori di collocarlo con certezza sul luogo del rogo mortale.
La dashcam dell'autobus
Le prime riprese utili sono state recuperate dai carabinieri del Nucleo investigativo attraverso l'analisi delle immagini registrate dalle dashcam installate a bordo degli autobus della linea 40: uno degli occhi elettronici ha immortalato il ventiseienne olandese Washi Laroo davanti allo stabile di via Sapri dove avrebbe dormito durante il suo breve soggiorno a Milano, a casa di uno dei presunti mandanti, Bing Zhou.
"Ti ammazzo la famiglia"
Una telecamera, installata proprio davanti all'ingresso dello showroom poi andato a fuoco, ha ripreso Laroo anche la mattina del 12 settembre, quando ha minacciato la madre del titolare, chiedendole 20mila euro: "Altrimenti vengo tutti i giorni e ti brucio e ti ammazzo la famiglia". Minacce che la sera precedente aveva rivolto anche al marito della donna, fermato sotto casa in zona Chinatown e avvicinato con un coltello: "Ti brucio e ti ammazzo la famiglia".
Il blitz in via Cantoni
E arriviamo alla sera del 12, quando va in scena il rogo. Laroo arriva in via Cantoni, passa davanti allo showroom e si infila nel cantiere edile di fianco: sale sulle impalcature, raggiunge il tetto del capannone e ci entra aprendo un lucernario. Poi, secondo l'ipotesi investigativa, piomba nel soppalco e versa il liquido infiammabile, verosimilmente benzina, non accorgendosi quasi certamente della presenza dei tre ragazzi che dormivano all'interno. Quindi, torna sui suoi passi e scappa all'interno del cantiere, sbucando nella strada parallela di via Cantoni.
La fuga in Spagna
Dopo il rogo su commissione, Laroo è scappato in Spagna: aveva prenotato per i giorni successivi sia un posto su un pullman Flixbus in partenza da Milano sia un biglietto aereo su un volo in partenza da Orio al Serio, ma non ha dato seguito a nessuna delle due prenotazioni. Probabilmente, quando ha avuto notizia che l'incendio da lui appiccato aveva provocato la morte di tre persone, ha anticipato la fuga per evitare di essere fermato immediatamente. I carabinieri sono comunque arrivati a lui in poco più di due mesi, fermandolo in Olanda.